Automobilista muore schiacciata da un albero: un’altra tragedia nella Napoli di De Magistris

10 Giu 2013 18:59 - di Valerio Pugi

Ancora una tragedia a Napoli, dopo il suicidio del fioraio di Ercolano, stavolta nell’elegante quartiere del Vomero, uno dei più prestigiosi della città. Cristina Alongi, una 40enne che era alla guida della sua auto, è stata travolta da un albero caduto sul tratto che stava percorrendo ed è morta schiacciata sotto il peso della pianta. Secondo i residenti e la folla che si sono radunati sul luogo della tragedia, l’albero era già pericolante da tempo e diverse denunce e segnalazioni erano state inoltrate alle autorità competenti. Sarebbe stato fatto anche un rilievo da parte dei tecnici del Comune di Napoli. Anche stavolta, dunque, sul banco degli imputati per una tragedia causata dall’incuria il sindaco del capoluogo partenopeo, Luigi De Magistris. Tra i testimoni oculari della tragedia, Eduardo Postiglione, ex dirigente della Tangenziale di Napoli, che ha raccontato a “Repubblica”: «Quella donna, dopo lo schianto dell’albero, era ancora viva e cercava di liberarsi, si sbracciava, ma non c’è stato nulla da fare».
Cristina Alongi, 40 anni, sposata e con una figlia di 8 anni, ha perso la vita schiacciata da un grosso pino che è caduto sulla sua vettura mentre percorreva via Aniello Falcone. L’albero si è sradicato da un giardino intitolato all’attore Nino Taranto, che si trova ai bordi della strada del quartiere Vomero. Il colpo è stato violentissimo e la donna sarebbe morta quasi subito. Dopo qualche ora di lavoro i vigili del fuoco sono riusciti ad estrarre dalle lamiere il corpo, che non sarà sottoposto ad autopsia dal momento che le cause della morte sono evidenti. Nell’auto è stato trovato il telefonino della donna: grazie ai numeri in agenda i soccorritori sono riusciti a contattare il fratello della signora, il quale ha avvertito il marito. Per lui sono state ore di angoscia, sia per la tragica notizia sia per un atroce timore: insieme alla moglie poteva esserci anche la figlia. L’uomo si è precipitato su posto dove gli è stato riferito che la piccola non era con la madre. Subito dopo l’incidente la polizia municipale di Napoli ha chiuso via Aniello Falcone in entrambi i sensi di marcia. Le indagini sulla caduta del pino, delegate dai carabinieri della compagnia Vomero, sono coordinate dal pm Giovanni Corona, il quale ha disposto il sequestro delle radici e di una parte del tronco del pino e anche di un abete adiacente che appare inclinato. Dai primi accertamenti è emerso che le radici del pino erano superficiali e non in grado di sostenere il peso dell’enorme tronco: non avevano nel sottosuolo spazio sufficiente per espandersi, strette tra la strada e un terrapieno. L’albero, inoltre, è sottoposto a vincoli dalla Soprintendenza. Accertamenti saranno eseguiti per risalire alla data dell’ultimo intervento di manutenzione e a chi lo ha compiuto.
La città (amministrata dal centrosinistra e guidata dal sindaco De Magistris) e la sua provincia non sono nuove a tragedie del genere: nel novembre del 2011 un pensionato di 64 anni, Domenico Conte, morì tragicamente schiacciato da un pino ad Arco Felice, nella vicina Pozzuoli, mentre, in auto, stava attendendo la moglie che si era recata a un funerale. Nel 1998 a perdere la vita per un ramo e parte del tronco di un pino, che la colpì alla testa, fu Ada Piscopo, 54 anni. L’incidente avvenne tra corso Europa e via Tasso, zona non molto distante da via Aniello Falcone, dove ora è morta Cristina Alonghi.

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