Cade il castello di menzogne dei No Tav. I lavori per la Torino-Lione non sono fermi, anzi sono in anticipo…
Sei condanne e due assoluzioni hanno concluso il processo agli attivisti No Tav per le tensioni con le forze dell’ordine durante i carotaggi all’autoporto di Susa il 9 febbraio 2010. Tra i condannati il leader Luca Abbà che l’anno scorso rimase folgorato salendo su un traliccio dell’alta tensione. A lui e ad altri cinque sono state inflitti cinque mesi, a un altro imputato un mese. L’accusa aveva chiesto pene fino a un anno e tre mesi. I legali dei condannati preannunciano appello. La sentenza giunge nel giorno in cui alla Camera si discutono le mozioni sulla realizzazione della ferrovia, con molte polemiche tra i parlamentari grillini e quelli della maggioranza. Intanto però, malgrado quello che asseriscono i No Tav, ossia che i lavori sono rallentati dalle proteste, si registra un andamento completamente opposto. I lavori di scavo del cunicolo esplorativo per la Tav, a Chiomonte, stanno procedendo invece più celermente del previsto. «Siamo avanti di sei mesi rispetto al programma – spiega Marco Rettighieri, direttore generale di Ltf, la società responsabile del tratto internazionale della Torino-Lione – a settembre entrerà in funzione la fresa». I primi 200 metri, ha spiegato durante una visita dei giornalisti al cantiere, sono stati scavati con tecniche tradizionali, «senza l’uso di esplosivi e non sono state trovate tracce di amianto né di uranio», ha precisato Rettighieri. Lo stato dell’arte è stato fatto dai vertici Ltf e dal commissario di governo, Mario Virano, presidente della commissione intergovernativa, che appunto hanno fatto visitare il cantiere a giornalisti italiani e francesi. «È un cantiere assolutamente normale per lo scavo di una galleria, dove la sicurezza dei lavoratori viene prima di tutto», ha aggiunto Rettighieri. Si è appreso anche che la Francia potrebbe ratificare l’accordo sulla Torino-Lione «entro la pausa estiva. Se corriamo possiamo farcela anche noi». Lo ha detto Mario Virano, al cantiere di Chiomonte, in Valle di Susa. «Il disegno di legge di ratifica – ha spiegato Virano – sarà all’ordine del giorno forse già del prossimo Consiglio dei ministri, quindi sarà portato in commissione ed infine approderà nell’aula del Parlamento». Sia il ministro delle Infrastrutture Lupi sia quello dell’Ambiente Orlando hanno dichiarato nei giorni scorsi la loro posizione sull’opera e sulla necessità assoluta di realizzarla.