Imu non versata? Traballa la poltrona del ministro Idem: «Sono pronta ad assumermi le responsabilità…»
Josefa Idem spiegherà tutto sull’imbarazzante giallo dell’Imu non versata per 4 anni. Anzi lo faranno presto i suoi legali. «Ho dato tutte le carte ai miei avvocati che spiegheranno come sono andate le cose». Così il ministro delle Pari opportunità risponde alle polemiche esplose sulle presunte irregolarità fiscali riportate da molti quotidiani e siti on line. Intanto sta montando il caso politico. Il Movimento Cinque Stelle al Senato ha presentato un’interrogazione, firmata dal capogruppo Nicola Morra, nella quale si chiede al ministro di «spiegare in Aula le motivazioni di quello che, ci auguriamo, sia solo uno spiacevole equivoco». Mentre la richiesta che arriva dalla Lega è: Josefa Idem si dimetta o verrà presentata una mozione di sfiducia individuale. La Lega fa anche un riferimento malizioso alla Patria di nascita della ministra: «In Germania – affermano fonti parlamentari del Carroccio – per una vicenda del genere si sarebbe già dimessa». Per essere il ministro più tedesco che abbiamo le incongrenze di questa vicenda fanno un po’ a pugni con lo stile teutonico. Lei è serena. «Dalle prime verifiche fatte dal mio avvocato, sembrano emergere alcuni profili di irregolarità e, ovviamente, sono pronta come qualunque cittadina ad assumermi ogni responsabilità, versando le eventuali sanzioni amministrative conseguenti se dovessero essere confermate delle irregolarità». Qualcosa tra le cronache locali e i giornali d’opinione già era trapelato nei giorni scorsi. Questi i fatti: dal 2008 al 2011 Josefa Idem è risultata residente a Ravenna, dove vive la famiglia, ma a un indirizzo diverso da quello del marito e dei figli (per l’esattezza a pochi metri di distanza). In questo modo, né Idem né il marito-allenatore Guglielmo Guerrini hanno pagato un euro di Ici, visto che la tassa non era prevista sulla prima casa. Solo il 4 febbraio scorso la situazione è tornata alla “normalità”, e la campionessa olimpica ha cambiato residenza prendendo quella del marito, e il 5 giugno ha formalizzato il cosiddetto “ravvedimento operoso”. Questo iter burocratico ha però insospettito sia i giornali che il comune di Ravenna, che ha operato verifiche sia fiscali che ambientali. Da queste ultime è risultato che all’indirizzo in cui Idem è risultata residente per tre anni non c’è un’abitazione ma una palestra, e che in questa palestra sono state riscontrate diverse irregolarità: la prima è che l’ambiente è adibito a palestra nonostante risulti essere un’abitazione, la seconda è la presenza di macchinari per cui non c’è stata richiesta di permessi edilizi e agibilità. La ministra spiegherà il tutto tramite i legali, ma intanto qualcosa in più dice il marito, addebitando la residenza dell’olimpionica nella palestra a un “errore” avvenuto dopo un trasferimento e di cui ci si è accorti tardi. È impossibile però non notare la coincidenza di date: dal 2008 al 2011 è esattamente il periodo in cui, dopo la riforma dell’Ici del governo Berlusconi, è stata abolita la tassa sulla prima casa. Nel 2012 il governo Monti ha reintrodotto l’Imu anche per l’abitazione principale, ed è stato allora che i coniugi Idem si sono accorti dell’errore.