Il pluralismo a senso unico di casa Fazio-Littizzetto. Brunetta fa due conti: in 60 puntate il Pd batte il Pdl 15 a 2
Neanche in Bulgaria avrebbero avuto tanta spudoratezza. Il duo Fabio Fazio e Michele Serra, rispettivamente conduttore e autore, di Che tempo che fa, si confermano campioni di illegalità e di tirannide mediatica ai danni del pluralismo invocato a parole. Che il fiore all’occhiello dell’intrattenimento su Rai3 fosse sbilanciato a sinistra e avesse una particolare, irrefrenabile, predilezione per le ospitate degli “amici degli amici” non è uno scoop, ma a scorrere i numeri delle ultime sessanta puntate (dal 30 settembre allo scorso 26 maggio) si resta senza parole sulla regia scientifica di quello che il Foglio chiama il marchettificio della banda fazista. L’impiccione che ha osato dare un’occhiata alla programmazione che, con buona pace del moralista Serra, calpesta sistematicamente la soglia etica minima per una rete del servizio pubblico è Renato Brunetta. In sessanta puntate il conduttore nazionalpopolare per antonomasia ha messo in fila 15 ospiti del Pd (inclusi due membri del governo Letta in quota dem), tre di Sel (inclusa la Boldrini) e due del Pdl (incluso un membro dell’esecutivo). Se poi – fa notare Brunetta – aggiungiamo i due ospiti della Cgil e della Fiom la presenza della sinistra sale a 20 contro 2 della squadra berlusconiana. Niente male, non trattandosi di un’emittente privata finanziata da un incallito marxista-leninista. La par condicio non si recupera nemmeno con gli interventi degli ospiti senza patacca politica. Anzi. Nel comparto artisti-intellettuali-scrittori-giornalisti svetta per presenza il guru dell’antimafia Roberto Saviano, seguono Benni, Scalfari, Mucchetti, Gruber. Solo Giorgio Faletti esce dal coro. Si saranno sbagliati? La pensosa e intelligente creatura di Fazio che innalza quotidianamente la bandiera della legalità e si proclamam «fortino della moralità dolce e specchiata si dimostra in realtà il tempio della illegalità e della violazione di qualsiasi regola di civiltà democratica». Ma Brunetta non si ferma a far di conto e, da rompicatole di professione, si mette pure a sindacare sulle marchettone democratiche che si scambiano con cortigiana complicità Massimo Gramellini e l’inarrivabile Fazio. Di sicuro da oggi le porte di casa Fazio-Litizzetto saranno chiuse a doppia mandata per l’ex ministro dell’Economia del governo Berlusconi. Che, di sicuro, non si starà stracciando le vesti.