La dichiarazione di guerra dei No-Tav: «Sarà un’estate calda». E scatta il primo raid in un cantiere

14 Giu 2013 21:00 - di Redattore 92

L’annuncio, ieri sera, nel corso di una assemblea pubblica: «Faremo almeno due grosse iniziative» contro la Torino-Lione. Una dichiarazione di guerra che, poche ore dopo, ha già avuto le prime conseguenze: un gruppo di autonomi e anarchici, tutti identificati, ha fatto irruzione, a Salbertrand, in Valsusa, nel deposito della Itinera, società che fornisce il calcestruzzo al cantiere di Chiomonte. I muri del deposito e sei betoniere sono stati imbrattati con scritte contro la nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità. Inizia così l’estate calda dei No Tav, come gli stessi attivisti del movimento l’hanno definita. «Li sfideremo al cantiere e proveremo a danneggiarlo», la promessa di Lele Rizzo, noto attivista dei centri sociali torinesi e leader No Tav. Alberto Perino, altro esponente di spicco della lotta alla Torino-Lione, cita una frase di Nelson Mandela per giustificare gli assalti: «Abbiamo scelto il sabotaggio perché non provoca incidenti mortali». Parole a cui sono subito seguiti i fatti, con il raid alla Itinera, definita «una delle aziende che con la sua produzione di cemento contribuisce alla distruzione della Val Clarea», dove si sta scavando il cunicolo esplorativo della nuova linea ferroviaria. Gli autori, 42 persone tra anarchici e autonomi, una decina dei quali minorenni, sono stati tutti identificati dalle forze dell’ordine, che hanno anche sequestrato due bombole di vernice spray. Molti di loro, secondo quanto si è appreso, provengono da fuori Piemonte e sono in Valsusa per il cosiddetto “campeggio studentesco”, che da ieri al prossimo 18 giugno ha radunato a Venaus una cinquantina di giovani. Agostino Ghiglia, portavoce piemontese di Fratelli d’Italia, chiede l’intervento del governo per evitare «l’ennesima pagina nera di una lotta strumentale e demagogico» Parla addirittura di «istigazione a delinquere» il Sindacato autonomo di polizia (Sap), preoccupato che quella di oggi sia soltanto l’inizio di una nuova escalation di scontri. E l’estate non è ancora iniziata.

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