Marino, pennichella “culturale” prima del voto. Ne approfitti per imparare i sette Re di Roma
Le ultime notizie su Ignazio Marino lo danno in relax. In attesa del voto e del conteggio delle schede, i suoi fedelissimi fanno sapere che fa la pennichella. Non è il riposo del guerriero, perché lui di guerriero ha ben poco. È invece un riposo “culturale”, in linea con l’immagine che gli è stata cucita addosso per la campagna elettorale. Raccontano che ha fatto un salto al Palazzo delle Esposizioni dove si è tenuta la conferenza di presentazione dei libri di Goffredo Bettini e di Gianni Borgna, per poi tornare a casa. Già, l’uomo è colto, come raccontano le cronache “democratiche”. Peccato, però, che di lui si ricordino solo le gaffe, inanellate una dopo l’altra, una migliore dell’altra. Gaffe che non l’hanno fatto sembrare per niente colto ma (a voler essere buoni) distratto o smemorato. Clamoroso, per uno che vuole fare il sindaco della Capitale, il vuoto di memoria sui sette Re di Roma. Quali sono?, gli è stato chiesto. Il candidato del Pd, in imbarazzo, ha cominciato con Numa Pompilio, e già questo è un errore da matita blu, di quelli che costerebbero un quattro in pagella persino ai bambini delle elementari. Poi, con una certa difficoltà, ha snocciolato gli altri nomi, in ordine sparso, fino a Tarquinio il Superbo, ribattezzato Tarquinio il Superbio, uno sbaglio (forse) di pronuncia dettato dall’emozione, proprio come gli scolaretti quando vengono interrogati alla cattedra. Il guaio è che Marino ha riscritto la storia, riducendo i Re di Roma da sette a cinque, perché due nomi proprio non gli venivano in mente. Uno gli è stato amichevolmente suggerito, per l’altro ha fatto un grande lavoro di scavo nella memoria per poi tirarlo fuori. Qual era il re dimenticato? Romolo. Sì, proprio Romolo, il leggendario personaggio considerato il fondatore di Roma. Niente male per un candidato a sindaco della Città Eterna, figuriamoci se gli avessero chiesto di Remo. Remo chi?, avrebbe risposto. Un’altra gaffe che ha fatto il giro del web è stata quella sul bomber della Lazio, il biancoceleste Klose. La domanda a trabocchetto: resterà alla Roma? E Marino ha assicurato di no, puntualizzando: «Non conosco il futuro e non ho le competenze per dare consigli di questo tipo». Uno sbaglio che ha svelato il bluff: lui delle due squadre romane non se ne importa un accidenti, chissenefrega del derby, il grande amore per il calcio gli è venuto solo in campagna elettorale. Per non parlare poi del ricordo del suo passato da sessantottino, cosa impossibile visto che nel ’68 era un ragazzino. Ma questa è storia che appartiene al passato. Ora si riposa. Meglio, non corre il rischio di aprire la bocca e fare un’altra gaffe.