Sms addio? Ora il messaggio viaggia (gratis) in chat. E il vecchio telegramma resiste quasi solo in Italia
Il volume dei messaggi scambiati gratis via web con gli smartphone, grazie a servizi chat nel 2012 ha superato quello degli sms a pagamento e alla fine del 2013 sarà addirittura doppio. Partendo da questo dato, pubblicato dal Financial Times, la commissaria europea per le telecomunicazioni Neelie Kroes, ha lanciato un allarmato tweet, rilanciato centinaia di volte, con cui avverte le compagnie telefoniche che «’la mucca degli incassi sta morendo». Un dato confermato in Italia dall’Osservatorio trimestrale dell’Agcom, secondo il quale (in base ai dati aggiornati a marzo) calano per la prima volta gli sms mandati dagli italiani a vantaggio delle chat degli smartphone. Gli sms, pari a 22,5 miliardi nel primo trimestre, per la prima volta mostrano un lieve arretramento (-4%) «probabilmente dovuto al diffondersi di app di messaggistica mobile». Il riferimento è a software come WhatsApp: il servizio di messaggistica che sfrutta la connettività Internet del dispositivo mobile per inviare a costo zero i dati. L’ultimo traguardo raggiunto, reso pubblico dalla compagnia, conferma che i messaggi processati in sole 24 ore sono stati ben 27 miliardi. Oggi l’applicazione vanta circa 200 milioni di utenti attivi su scala mensile, un numero superiore anche a quello di Twitter.
La notizia arriva quasi contemporaneamente alla decisione del governo indiano di mandare in pensione il telegramma. Dopo 163 anni di servizio di questo sistema di comunicazione è diventato ormai obsoleto nell’era di internet. La compagnia telefonica pubblica Bsnl, che è l’unica che gestisce il servizio in India, ha infatti annunciato che dal prossimo 15 luglio gli uffici postali non accetteranno più i telegrammi. La decisione è stata motivata con la necessità di ridurre le forti perdite dell’azienda statale che non riesce più a reggere il passo con l’agguerrita concorrenza dei privati. Nel resto del mondo il telegramma è quasi completamente sparito. Gli Stati Uniti avevano già sospeso il servizio nel 2006. Resiste tuttavia in Italia dove è ancora usato per le condoglianze o i messaggi di auguri.