Bagaglio a mano e «cuore pieno di gioia»: il papa vola verso i giovani in Brasile. «Se li isoliamo commettiamo un’ingiustizia»
Niente auto blindata, una semplice borsa come bagaglio a mano e «il cuore pieno di gioia». Papa Francesco ha un impatto dirompente già con questi semplici gesti. Salendo a bordo dell’A330 dell’Alitalia che lo avrebbe portato in Brasile, il pontefice con assoluta spontaneità e semplicità “rompe” gli schemi del passato, mai si era visto, infatti, un Papa partire per un viaggio apostolico portandosi da solo in aereo il bagaglio a mano, una borsa nera che Bergoglio ha tenuto con sé sia durante il colloquio col primo ministro Enrico Letta, sia mentre saliva sulla scaletta dell’Airbus. Sono solo gli ultimi accantonamenti degli orpelli e ridondanze dello stile papale. Dal rifiuto della croce d’oro e dell’ermellino la sera dell’elezione, preferendo tenere quella di ferro che aveva da vescovo.
Già salutando nella basilica di San Pietro i capi di Stato e di governo dopo la messa di insediamento del 19 marzo, Bergoglio, anche in questo caso con la sola talare bianca e senza la mozzetta, non si è assiso sul trono, rimanendo in piedi davanti all’altare centrale. Il Papa ha fatto anche sostituire con un semplice seggio il trono che veniva usato nelle udienze nella Sala Clementina. Poi le scarpe nere, l’orologio di plastica, senza mai indossare le scarpe di alta manifattura che erano proprio dei suoi predecessori. Ancora, basta auto ammiraglia, da qualche tempo, fuori e dentro il Vaticano, si sposta a bordo di un’utilitaria, una Ford Focus azzurro metallizzato. Così, con lo stile più semplice possibile, il pontefice passa a parlare del tema che più gli sta a cuore, argomento fondante della Giornata Mondiale della Gioventù.
«Corriamo il rischio per la crisi di avere una intera generazione che non ha avuto lavoro», dice il Papa in volo verso Rio, ricordando che «dal lavoro, dalla possibilità di guadagnarsi il pane, deriva la dignità della persona». Il Papa ha condannato «la cultura dello scarto» e chiesto una «cultura dell’inclusione». «Vado in Brasile per incontrare i giovani, non isolati, ma nel contesto sociale. Quando li isoliamo facciamo un’ingiustizia, togliendo loro l’appartenenza a una Patria, una cultura, una famiglia». Quello di Bergoglio è il primo viaggio apostolico all’estero da Papa. Vi rimarrà per una settimana. I momenti culminanti sabato prossimo quando il Papa parteciperà alla veglia con i giovani di tutto il mondo e domenica mattina la grande messa nell’area di Guaratiba, capace di accogliere due milioni di ragazzi.