Banane contro la Kyenge, solidarietà dalla Carfagna: «Brava Cecile a usare l’ironia»
«Il coraggio e l’ottimismo per cambiare le cose devono soprattutto partire dalla base e arrivare alle istituzioni». Il ministro per l’Integrazione, Cecile Kyenge, in un tweet è tornata a commentare l’episodio avvenuto venerdì sera alla festa del Pd di Cervia, sulla riviera ravennate, quando durante il suo intervento una persona dal pubblico le aveva lanciato due banane (finite però tra la prima e la seconda fila degli spettatori). Le prime notizie attribuivano la contestazione a Forza Nuova, ma in una nota il segretario nazionale, Roberto Fiore ha subito smentito e ha annunciato «querela nei confronti di tutti quegli organi di stampa che da subito, senza prove e senza un minimo di riscontro, hanno attribuito questo gesto al Movimento». Contro il gesto di razzismo si è subito alzato un coro di condanne e al ministro Kyenge è giunta solidarietà bipartisan. Lei sin dal primo momento non si era scomposta, anzi con una punta di ironia aveva definito il lancio delle due banane «uno schiaffo alla povertà» e «uno spreco di cibo». Parole che hanno trovato il plauso di Mara Carfagna: «Brava Cecile, l’ironia è il grimaldello per scardinare il senso del ridicolo al quale si espongono gli stolti». La portavoce del gruppo Pdl alla Camera nell’ultimo editoriale di ThinkNews, il quotidiano online ha scritto che «mai frase fu più azzeccata. Hai dimostrato coraggio e saggezza. Doti che ti rendono un esempio da seguire». «Chi alla festa Pd di Cervia ti ha lanciato due banane – ha aggiunto l’esponente del Popolo della libertà – ha dimostrato che nel nostro Paese, tanto da destra, quanto da sinistra, i sentimenti di solidarietà, accoglienza e uguaglianza sono ancora molto lontani dall’essere percepiti come elementi che caratterizzano un popolo civile. In Italia c’è ancora molta, troppa gente che ha paura della diversità. Un altro colore della pelle, un’altra nazionalità, un handicap, la condizione sociale e l’orientamento sessuale sono visti come dei mondi alieni che è meglio non esplorare, anzi, da tenere lontano innalzando barriere invalicabili per impedire la conoscenza». Per la Carfagna «è la chiusura totale alla comprensione il limite di una certa cultura razzista che permea parte della nostra società. Il compito di noi rappresentanti delle istituzioni – ha concluso – è proprio quello di rompere la bolla di sapone dentro la quale i timori e l’ignoranza restano imprigionati, in modo tale da consentire il rispetto di tutti, strumento più efficace per combattere l’intolleranza».