I mali dell’Italia? Tutta colpa del Msi!
C’era da aspettarselo. Spesso ai problemi più complicati c’è una risposta semplice. Vale la pena di leggere questo saggio “scientifico” edito dalla prestigiosa Laterza e dal titolo chiarissimo: L’anima nera della Repubblica. Storia del Msi. Una scorsa alla retrocopertina per capirne l’impostazione. “Il partito di Almirante – vi si legge – ha dato voce e rappresentanza alla “anima nera” di una Repubblica che, nata sulle rovine del fascismo, non riuscì nel dopoguerra a sancire una rottura definitiva con l’eredità del regime”. Quindi, in sostanza, ci risiamo con la “resistenza tradita” e con l’ur-fascismo tanto caro a Umberto Eco. Per chi si sia perso la fondamentale teoria del geniale autore del Nome della Rosa, il sunto è che esiste un fiume carsico melmoso relegato nelle fogne di ogni società (e in ognuno di noi) che è appunto il Fascismo, che nei momenti di crisi riaffiora e va ricacciato indietro. Da qui la necessità della costante vigilanza anti-fascista che ci consente di uccidere il fascista che è dentro di noi ma, preferibilmente, quello che abita alla porta accanto. Cosa che, ovviamente, non costituisce reato. E proprio di “magma carsico ideologico” parla il ricercatore della Sapienza Davide Conti con riferimento al Msi. Un libro comunque interessante e che fa riflettere. Soprattutto “a destra”, dove oggi si vive un vero paradosso. Mentre tutti si chiedono se la Destra stia scomparendo (ma pochi si interrogano sulle responsabilità e sulle cause di tale eventuale sparizione), fioccano il libri sulla Destra (populista, estrema, xenofoba o orgiastica), tutti scritti, ben inteso, non da persone di Destra che spieghino o analizzino la propria storia e il proprio pensiero, ma da “vigilanti” esterni che, al massimo, si chiedono come una tale assoluta schifezza possa essere sopravvissuta così a lungo o come mai sia stato permesso a portatori di sani di questa peste di avere diritto di cittadinanza. Per fortuna c’è il Male assoluto, che alla fine mette tutti d’accordo (persino alcuni esponenti del Pdl, che lanciano proclami antifascisti con gli stessi toni dei militanti dei centri sociali). E così, visto che abbiamo scoperto di recente che anche il centrodestra è fallito non già perché c’erano dei ladri e degli incapaci ma perché infestato da “ex-an”, la lettura di tutti questi studi, che mettono il Msi e la destra più nel mirino del cecchino che sotto la lente del microscopio, in un certo modo ci fa almeno sentire che abbiamo avuto una certa rilevanza nella storia nazionale. Malgrado tutti (e malgrado noi!).