I sondaggisti su Forza Italia 2.0: «Servono contenuti, non nomi». Si infiamma il dibattito tra gli ex An

1 Lug 2013 17:40 - di Redazione

L’operazione Forza Italia 2.0 al momento è solo un’idea, ma già suscita l’interesse dei sondaggisti. Che dicono una cosa molto semplice, ma non scontata: il progetto di un ritorno all’“azzurro” ha un buon appeal elettorale, ma la forza politica non è tanto  dovuta al nome vintage, quanto al fascino di un possibile contenuto innovativo. «Se si dovesse tradurre solo in un nuovo packaging del vecchio Pdl, non servirebbe a nulla», dice in un’intervista a Qn Alessandra Ghisleri (Euromedia Research), sottolineando che “Berlusconi può contare su uno zoccolo duro di elettori che oggi sta attorno al 15-18%” mentre “il suo problema è recuperare quei 6-7 milioni di elettori delusi”. Per questo, spiega la sondaggista, il Cavaliere dovrebbe puntare “sui contenuti”.

Contenuti, dunque. Un po’ quello che pensano molti esponenti del Pdl, come Maurizio Lupi, ma anche molte personalità dell’area ex An, i primi a essere “interrogati” dai media su una loro possibile esclusione dal progetto. Gianni Alemanno, per esempio, si dichiara contrario alla rinascita di Forza Italia, “perché – spiega in una intervista al Corriere della Sera – avrei preferito un unico soggetto del centrodestra, come era il Pdl». «Ma se questo genera immobilismo politico – aggiunge l’ex sindaco di Roma – accetto anche la ricomposizione in più partiti. E, in quel caso, Forza italia non è il mio posto». In ogni caso, al di là del fatto che «è presto per dire se rinascerà Alleanza nazionale, non si possono fare – sottolinea Alemanno – più partiti al fianco di Forza italia, né si può escludere a priori una riunificazione della destra in Fratelli d’Italia, anche se con la rinascita di Fi ci sarebbe una simmetria storica con una nuova An». Il ruolo di Giorgia Meloni, comunque, «sarà fondamentale, perché serve una sorta di reset generale, senza rendite di posizioni».

Nel dibattito sul futuro del Pdl interviene anche il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, coordinatore regionale del Pdl, che spiega: «Con Gasparri e Matteoli in queste ore ci siamo sentiti e abbiamo ribadito la nostra posizione. Per noi non è un problema il nome del partito; per noi significa molto di più fare parte di una comunità e portare dentro questa comunità i nostri valori, la nostra storia, le nostre idee e contribuire alla crescita del dibattito interno», che considera  chi l’esperienza del Movimento sociale italiano e di Alleanza nazionale«straordinaria, irripetibile, unica, bella» e boccia l’idea di rifare partiti di destra su quelle basi. Una posizione che suscita la reazione del presidente di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa: «All’amico Scopelliti ma anche a tutti gli altri ex An che legittimamente scelgono di transitare in Forza Italia do un consiglio gratuito e non richiesto: per favore non mischiare le ragioni della tua scelta (delle quali amichevolmente ci siamo limitati a prendere atto senza commenti) con valutazioni sulla bontà delle scelte di chi, come noi di Fratelli d’Italia, invece pensa che la nostra storia vada difesa e proseguita altrove».

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