Imu, il Tesoro ipotizza una tax service. Pressing di Brunetta per l’abolizione totale dell’imposta

31 Lug 2013 20:27 - di Redazione

Tensioni tra governo e maggioranza sulla soluzione dell’affaire Imu, con il capogruppo del Pdl Renato Brunetta che ha chiesto al premier Enrico Letta di costringere il ministro Saccomanni a prevedere la cancellazione dell’Imu su tutte le prime case. Frase che lascia capire che il Tesoro sta ancora valutando ipotesi diverse da questa. Per altri aspetti l’accordo sulla struttura dell’imposta si sta delineando in direzione di una “tax service” che includa altre tasse locali come la Tares. Il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, ha spiegato che il decreto con la soluzione sarà emanato solo alla ripresa post estiva, visto che «la norma scade il 16 settembre», quando scatterebbe la seconda rata dell’Imu. Invece prima della pausa di agosto ci dovrà essere «l’intesa politica» per la quale «ci sono le condizioni politiche». Il responsabile Economia del Pd, Matteo Colaninno ha sollecitato il ministro Sacconi a formulare una proposta di mediazione, dopo gli incontri bilaterali con i partiti. E una richiesta a convocare «quanto prima» la riunione è giunta anche da Brunetta, il quale si è rivolto al premier Letta sollecitandolo ad «intervenire» su Saccomanni «affinché gli accordi che hanno portato alla formazione del governo siano rispettati»: vale a dire l’abolizione pura e semplice dell’Imu sulla prima casa. Per capire come procede il cantiere conviene guardare alla delega fiscale, all’esame della commissione Finanze della Camera.

Qui i partiti della maggioranza sono d’accordo, con l’assenso del governo, su una “tax service” (simile all’Imu così come fu concepita con il federalismo municipale nel 2011), nel cui paniere entrerebbero la proprietà immobiliare, la Tariffa sui rifiuti, una tariffa sui servizi indivisibili offerti dal Comune (illuminazione ecc.). Il pendent di questa tax service sarebbe la scomparsa dell’Ipref comunale. Fino a qui tutti d’accordo, ed è anche la soluzione a cui il governo potrebbe puntare recependo le norme nella legge di stabilità, adottando a settembre un decreto che indichi una soluzione-ponte per il 2013. Ma il Pdl insiste che comunque nella tax service non deve entrare la proprietà della prima casa. Cosa che darebbe meno gettito per i Comuni, il che preoccupa Anci e Tesoro; ma per il Pdl si può ovviare con un taglio ad alcune agevolazioni fiscali, come quelle a favore delle Società di investimento immobiliare e dei Fondi immobiliari. In via XX Settembre si punta invece ad una invarianza di gettito complessivo dell’Imu, per cui l’abrogazione sulla prima casa implicherebbe un aumento di peso su altri immobili.

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