In centinaia ad Arcore per solidarizzare con il Cavaliere. Gli avvocati gli sconsigliano di intervenire ma lui esce e ringrazia

1 Lug 2013 20:39 - di Guglielmo Federici

Slogan, cartelli e solidarietà davanti ai cancelli di Villa San Martino, ad Arcore, dove circa 300 sostenitori si sono radunati per ore. Aspettando Silvio, che alla fine è uscito solo per salutare, sconsigliato dai legali su un intervento diretto contro la magistratura. Dopo la manifestazione di mercoledì organizzata dalla Giovane Italia al tribunale di Milano per protestare contro la condanna a sette anni, aggravata dall’interdizione dai pubblici uffici di Silvio Berlusconi, il partito e i militanti si sono dati appuntamento in un sit-in, un ritrovo per parlamentari, membri del governo ed eletti, ma anche simpatizzanti e semplici sostenitori uniti dalla volontà di solidalizzare con il leader del centrodestra proprio davanti casa sua. In attesa di un suo intervento, il primo dopo la settimana nera dell’assalto giudiziario. Non è stata una manifestazione sulla giustizia o una protesta anti pm, hanno assicurato gli organizzatori, «altrimenti avremmo scelto come location il Tribunale di Milano. Si tratterà di una manifestazione di solidarietà verso il nostro leader vessato dalla giustizia politica». Ma il pomeriggio ha riservato emozioni.

L’attesa per la prima uscita pubblica del Cavaliere dopo la settimana nera seguita alla sentenza è palpabile. Sventolano bandiere del Pdl, di Forza Italia ma anche Tricolori. Nella folla anche l’europarlamentare Iva Zanicchi che prende per prima la parola sul palco allestito nei pressi. «Berlusconi lo conosco da 30 anni l’ho sempre stimato, è una persona generosa, io gli ho detto tante volte di stare attento a chi frequenta», ha detto definendo la sentenza «vergognosa». Presente come annunciato su Twitter Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze della Camera e Coordinatore dei dipartimenti del Pdl. «C’è in gioco la sorte della democrazia in Italia, non solo del cittadino Berlusconi. Sono qui un uomo che ha preso 10 milioni di voti». Tra la folla, Stefania Preastigiacomo, Daniela Santanché ( che ha chiesto e ottenuto che i sostenitori eclissassero i cartelli contro Ilda Boccassini), Sandro Bondi, Lucio Malan.

Ma sul più bello prende la parola Mario Mantovani, il coordinatore della Lombardia, per dare l’annuncio che nessuno avrebbe voluto ascoltare:  Berlusconi non potrà essere dei loro. Ragioni di opportunità. «È stato sconsigliato dai suoi legali di poter uscire». C’è delusione, naturalmente. La Zanicchi tenta una mediazione: vogliamo solo un saluto. «Come potete immaginare, ha il cuore gonfio di rabbia», spiega Mantovani, ma «ci sono altre sentenze, quindi è legittimo e corretto» che Berlusconi faccia ciò che gli consigliano i suoi legali. Berlusconi non resiste ed esce, senza intervenire, poco prima delle 20 per salutare le centinaia di militanti che da ore lo attendevano: ha abbracciato i presenti e stretto le mani alle persone che ci tenevano a dimostrargli personalmente la propria vicinanza.  E partono le note di Forza Italia.

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