L’ipocrisia non ha limiti, ora il Pd definisce “squadristi” gli antagonisti dei centri sociali che attaccano la Festa dell’Unità
Parenti serpenti. La Festa dell’Unità del partito Democratico diventa oggetto di protesta degli autonomi con tanto di lancio di bombe carta Tutto è avvento al parco Schuster, prospiciente la basilica di San Paolo, luogo che ospita in questi giorni la tradizionale festa dei democrat. Un corteo è partito dal centro sociale di via Ostiense per protestare contro il precariato. Ha tentato di sfondare il cordone delle forze dell’ordine lanciando una bomba carta contro i poliziotti. Erano circa un centinaio. Dopo alcuni momenti di tensione, con il lancio anche di un petardo e di diverse pigne contro le forze dell’ordine, la situazione è tornata alla normalità e la manifestazione si è conclusa.
«Un tempo tali atteggiamenti erano definiti squadristi», commenta in una nota il presidente del Pd Roma, Eugenio Patanè. Ma i tempi cambiano, cambiano a tal punto che solo ora dirigenti di sinistra si accorgono che la violenza antagonista – oggi gli autonomi, ieri i no tav – è una minaccia inaccettabile. Di più: «L’attacco da parte di attivisti di Acrobax è un episodio squallido e triste che ha visto un gruppo assai esiguo tentare di sequestrare con la violenza migliaia di cittadini», aggiunge il dirigente, seguito a ruota da Carlo Coticelli, responsabile della Festa de l’Unità che sottolinea come «ancora più grave è la minaccia di voler ripetere l’aggressione. La festa è un appuntamento storico nella nostra città. Proprio per questo non saranno i rigurgiti squadristici o demenziali a rovinare un clima civile e popolare». Non sfuggirà l’ipocrisia senza limiti. Quelli che ora chiamano “rigurgiti squdristici e demenziali” non sono altro che gli appartenenti a quei centri sociali e alle masse antagoniste spesso difese e “coccolate” da certa sinistra, quando nel mirino c’erano, evidentemente, “giuste cause”, tipo Berlusconi, il governo di centrodestra, i cortei studenteschi nei quali si infiltravano frange estremiste e al dicastero dell’istruzione c’era la Gelmini. Ora che nel mirino si trovano proprio i democratici scoprono che i centri sociali sono una minaccia e sono passati dal silenzio assordante alla condanna di “squadrismo” per elaborare l’imbarazzo. Un po’ troppo, no?