Marò verso la svolta? La Bonino è ottimista: potrebbero tornare in patria per Natale. Mauro: è la nostra priorità
Segnali di ottimismo per il rientro dei due marò italiani trattenuti in India dal 15 febbraio 2012 che potrebbero tornare in patria per Natale. Ma il condizionale è d’obbligo e il riserbo sulle trattetive della nostra diplomazia con il governo di Nuova Delhi è massimo. A confermare la speranza di tutti è Emma Bonino: «Ci stiamo lavorando, sono molto fiduciosa», ha detto il ministro degli Esteri nel giorno dell’audizione del Commissario straordinario del governo sulla vicenda, Staffan de Mistura, che è appena rientrato in Italia dall’India e ci tornerà prima delle vacanze estive. «Ho potuto riscontrare da parte delle autorità politiche indiane – ha aggiunto la Bonino – grande desiderio di chiudere in modo rapido ed equo per tutti questa vicenda. L’inchiesta è in corso ci vuole ancora molta pazienza, ma il governo non demorderà». Più o meno le stesse parole utilizzate da Letta in occasione della visita della caserma dove Salvatore Latorre e Massimiliano Girone prestano servizio. Anche il ministro della Difesa Mario Mauro ha parlato di indicazioni «confortanti» confermando l’impegno del governo per il quale il rientro dei due italiani è una priorità, «non avremo assolto al nostro compito se non risolvendolo». Fonti diplomatiche italiane confermano che «il processo potrebbe iniziare a settembre e i tempi per giungere a una conclusione sarebbero contenuti, due-tre mesi. Non si accontenta di “speranza” e “cauto ottimismo” Ignazio La Russa, che ricorda le illusioni e le delusioni che hanno accompagnato tutta la vicenda fin dall’origine. «Dal completo disinteresse dell’ex presidente Monti per la vicenda siamo passati all’ottimismo del ministro Bonino che si dice fiduciosa sul rientro dei nostri due marò in Italia, ipotizzando (quasi fossimo alla vigilia) un pronto ritorno…a Natale». Il presidente di Fratelli d’Italia si augura che l’ottimismo sia «suffragato da notizie certe provenienti» e sposta l’attenzione su un “particolare” non secondario: la questione non dovrebbe essere quanto dura il processo in India ma il fatto che per il diritto internazionale l’India non ha alcun diritto a processare i due marò per fatti avvenuti in acque Internazionali.