Mutui alle coppie gay: così un sindaco renziano spera di diventare una “star” del politically correct
Quando si dice il politically correct ! Basta entrare nella sua scia, basta invocarlo e, per male che vada, si esce fuori dall’anonimato. Così , ad esempio, se uno è sindaco di un Comune che si chiama Castenaso, alle porte di Bologna, che cosa ti escogita per fare parlare di sé? È semplice. Basta aprire alle coppie gay un bando volto ad aiutare gli under 40 ad aprire mutui per la prima casa. Detto fatto. La solenne e storica delibera è approvata, con tanto di lodi e di sdilinquimenti radical chic. Nella nota metropoli emiliana si precipita l’inviato del Resto del Carlino. È lo stesso sindaco Stefano Sermenghi, avvocato renziano a guida di un Comune dove risiede tra l’altro una sorella del sindaco di Firenze, a spiegare al quotidiano, facendo la ruota del pavone, che «questo è un bando che permetterà non solo alle coppie sposate e conviventi di partecipare ma anche alle coppie omosex». Basterà infatti dimostrare di essere legati da un «affetto sincero» (é sufficiente una autocertificazione) per ottenere dal Comune un aiuto economico di quasi cinquemila euro per aprire un mutuo. «Per accedere al contributo comunale – si legge nel bando – i componenti della coppia dovranno possedere i seguenti requisiti: essere legati da vincoli affettivi ed economici, da dichiarare in forma di atto sostitutivo di notorietà al momento della domanda, oppure essere legati dall’istituto giuridico del matrimonio, civile o religioso». Se però dopo un po’ litigano, e l’«affetto sincero» si rivela una bufala chi risarcirà i contribuenti di Castenaso? E chi lo spiega, soprattutto a quelle coppie etero, regolarmente sposate, e magari con figli a carico, a cui il Comune ha negato il mutuo agevolato?