Svolta bipartisan per il procuratore Antimafia: il Csm elegge Franco Roberti

25 Lug 2013 16:13 - di Valerio Pugi

Via libera bipartisan per il nuovo procuratore nazionale Antimafia: è Franco Roberti, 65 anni. A capo della Procura di Salerno dal 16 aprile 2009, il magistrato ha ottenuto 20 voti dal plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, tra cui quelli del vicepresidente Michele Vietti, del presidente Giorgio Santacroce e del procuratore generale della Cassazione Gianfranco Ciani. Lo hanno scelto i consiglieri di Magistratura Democratica (la corrente di sinistra) e di Unicost (centrosinistra), gli indipendenti Aniello Natti e Paolo Corder, i laici di centrosinistra, il togato di Magistratura Indipendente (la corrente moderata) Alessandro Pepe e il laico del Pdl Bartolomeo Romano. Il nuovo capo della Procura nazionale Antimafia ha battuto al ballottaggio il procuratore di Bologna Roberto Alfonso, che ha ottenuto sei consensi, quelli dei quattro laici di centrodestra e dei due togati di Magistratura Indipendente. Alla prima votazione invece il plenum si era diviso, dando 9 preferenze ad Alfonso e 8 a Roberti (6 al procuratore di Messina Guido Lo Forte e una al procuratore di Tivoli Luigi De Ficchy). Il mancato raggiungimento della maggioranza assoluta ha reso necessario il ballottaggio, in cui Roberti ha avuto la meglio.
La poltrona di procuratore nazionale Antimafia era vacante dal 6 gennaio, quando Piero Grasso si era dimesso per candidarsi alle elezioni politiche. La nomina del suo successore è stata travagliata, tant’è che il 15 luglio la commissione per gli incarichi direttivi non era riuscita a trovare un accordo e aveva rimesso, di fatto, la scelta al plenum. In quella seduta i sei componenti avevano dato due voti a Roberti e Alfonso e uno a Lo Forte e De Ficchy. Al plenum, a quel punto, è rimasto poco tempo per decidere: l’ultima seduta possibile sarebbe stata quella del 30 luglio, altrimenti – poiché la commissione per gli incarichi direttivi scadrà il 31 – l’iter avrebbe dovuto ricominciare daccapo.
In magistratura dal 1975, Roberti è considerato uno dei massimi esperti del clan dei Casalesi. Ha esordito nel ’76 come pretore a Borgo San Lorenzo e nel ’79 è passato alla funzione di giudice a Sant’Angelo dei Lombardi. Dal 1982 è sempre stato magistrato requirente: prima pm a Napoli, poi (dal 1993) alla Direzione Nazionale Antimafia, che ora andrà a dirigere. Nel 2001 il ritorno a Napoli come procuratore aggiunto: dopo aver seguito le indagini su Calciopoli e sugli appalti dell’imprenditore Romeo, Roberti nel 2009 è diventato procuratore di Salerno.

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