Un blogger svela l’ultimo “bluff” di Marino: minerale in brocca spacciata per acqua di rubinetto?
Né liscia, né gassata, né naturale. Solo acqua di rubinetto per il sindaco Marino e per i suoi assessori. «Per me e per la giunta l’acqua sarà solo in brocca. Così il sindaco berrà l’acqua del sindaco o meglio l’acqua di Roma. Buona anche perché pubblica». Ha scelto il suo profilo Facebook per annunciare una misura epocale che avrebbe risolto i problemi della Capitale. «In questi primi giorni di attività stiamo mandando dei piccoli ma, speriamo, significativi segnali di indirizzo della nuova amministrazione capitolina – aveva ribadito anche lui su Facebook il vicesindaco Luigi Nieri, esponente di Sinistra e libertà, da sempre in favore delle battaglie per l’acqua pubblica – Nell’ottica del risparmio e del rispetto dell’ambiente, abbiamo deciso di non utilizzare più l’acqua in bottiglia durante incontri e riunioni istituzionali. Berremo e offriremo solo acqua di Roma originale e purissima in caraffa». Una mossa che insegue il populismo grillino, rifacendosi alla scelta analoga di deputati e senatori 5 Stelle di bere solo acqua pubblica in Parlamento. Tuttavia, se fosse vero quello che scrive il sito Romapost.it la realtà sarebbe diversa. Scrive Francesco Di Majo: «Sarebbe bastato andare alla Buvette (ad esempio lunedì scorso), chiedere a qualcuno lumi sull’acqua del sindaco per venire a sapere che: “Le brocche le abbiamo riempite con le bottigliette”». Un paradosso fantozziano: il bar che mette di nascosto l’acqua minerale nella brocca, spacciandola per acqua di rubinetto.
Marino ha quindi deciso di dare solo un segnale. Un segnale come la rinuncia alla poltrona o la scelta di muoversi in bicicletta con tanto di codazzo di scorta di ciclisti. Dietro i segnali di fumo, però, c’è il nulla o, peggio, decisioni che hanno mandato su tutte le furie i romani. Come, ad esempio, la scelta di pedonalizzare tutta la via dei Fori Imperiali, che partirà dal 30 luglio. Così l’ex vicesindaco Sveva Belviso ha annunciato la messa in opera degli «adempimenti tecnici necessari per giungere alla definizione del percorso che porti alla consultazione referendaria sui cambiamenti alla viabilità nell’area dei Fori. La mezza riforma proposta da Marino porterebbe zero benefici reali e il massimo comunque dei disagi per i residenti», spiega la capogruppo Pdl di Roma Capitale. «Disagi di tale entità da rendere assolutamente necessario che gli abitanti possano votare direttamente e democraticamente sulla materia. Ci impegneremo, come principale partito di opposizione, affinché nulla passi sulla loro pelle senza che essi possano esprimersi su un tema così importante».