Verso una settimana decisiva per l’Imu, Pdl in pressing su Saccomanni: «Serve una terapia d’urto»
L’impegno a superare l’attuale tassazione sugli immobili c’è, come ha assicurato ieri il premier Enrico Letta per depotenziare la polemica del Pdl dopo i rilievi del Fmi. Ma il modo per superare lo scoglio dell’Imu, a cui il Pdl condiziona la vita del governo, è ancora tra trovare e la settimana prossima, con il vertice di maggioranza di mercoledì, sarà decisiva per capire la direzione di marcia. Il Pdl tiene alta la guardia e non ha intenzione di mollare la richiesta di un’abolizione totale dell’imposta. «Solo con una terapia d’urto di questo tipo si può finalmente invertire la rotta», è la parola d’ordine del capogruppo Renato Brunetta, pronto a dare battaglia, a suon di numeri, sulla necessità di cancellare la tassa. Il Pdl non rinuncia ad andare all’attacco del ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, che per cancellare del tutto l’Imu dovrebbe trovare una copertura di circa 4 miliardi. Il ministro, affonda Maurizio Gasparri, è “assolutamente inadeguato al ruolo, il governo deve affrontare sfide difficili, che vanno sostenute con lealtà, e proprio per questo dico che ci vuole un ministro dell’Economia, non una figura grigia e inadeguata”.
Ma, se per Letta Saccomanni non si tocca, il premier lavora per cercare una mediazione dentro la maggioranza. Il Pd, infatti, preferirebbe una rimodulazione selettiva: ad esempio il viceministro Stefano Fassina propone di cancellare l’Imu “solo sulle abitazioni di valore basso o medio”, così da consentire, con i 2 miliardi provenienti dalle prime abitazioni di livello alto, di recuperare fondi da usare per evitare l’aumento dell’Iva. «Bisogna riorganizzare queste imposte – sostiene il ministro Flavio Zanonato – e non semplicemente eliminarle, perché sono quattro miliardi che bisogna trovare». Al momento, in realtà, tutte le ipotesi, dall’abolizione totale alla rimodulazione, sono sul tavolo, spiegano fonti di governo in attesa di trovare la soluzione politica entro ferragosto, deadline fissata dal premier per la riforma sulla tassazione degli immobili. Una riforma che dovrà mettere insieme la riforma dell’Imu, la Tares e, nel complesso, la fiscalità locale in una ristrutturazione che tenga insieme le richieste dei partiti e quelle degli enti locali.
In sostegno all’esecutivo si schiera con chiarezza anche il segretario Pd Guglielmo Epifani: «Non ci sono alternative a questo governo, va sostenuto e incoraggiato nello sforzo». Un avviso, quello del leader Pd, rivolto ai critici dentro e fuori il Pd nel giorno in cui Brunetta sferra l’attacco ai presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso, accusati “di vanificare così il cammino difficile ma produttivo che la grande coalizione di Letta e Alfano sta intraprendendo”.