Alfano a Letta: “Sia chiaro, non stiamo con chi vuol far decadere il leader del centrodestra”

21 Ago 2013 22:13 - di Redazione

Quasi tre ore di confronto ma alla fine le posizioni tra il premier Enrico Letta ed il vicepremier Angelino Alfano restano ”distanti” sull’agibilità politica di Silvio Berlusconi. Lo si apprende al termine del vertice a Palazzo Chigi. Il segretario del Pdl ha fatto presente che è inaccettabile che il partner di governo, il Pd, non consideri il tema della non retroattività della legge Severino in vista del voto della giunta al Senato. Letta, invece, sottolineano ambienti vicini al premier, si muove in tutt’ altra logica, considerando sbagliata la sovrapposizione dei due livelli di governo e della vicenda giuridica che riguarda gli “interna corporis” del Senato. Per Letta a decidere è la giunta e secondo criteri giuridici e non politici.

L’ incontro è stato duro. Alcuni giochetti della sinistra non possono essere accettati. Proprio per questo Alfano ha fatto presente che sarebbe assurdo che un partito resti dentro la coalizione se l’altro partito della coalizione fa decadere il leader del partito alleato per un atteggiamento pregiudiziale. Alfano ha sottolineato l’atteggiamento pregiudiziale del Pd che non tiene conto del parere di illustri giuristi che esprimono dubbi sulla retroattività della legge Severino. Comunque sia, il Pdl non ha intenzione di far cadere il governo, che ha fortemente voluto nell’interesse del Paese, ma non va bene a a questo fine l’atteggiamento pregiudiziale del Pd. Occorre chiarezza. E la chiarezza devono darla i “democratici”.

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