Alfano: «L’abolizione dell’Imu non porterà nuove tasse». E al Pd: «Su Silvio riflettete bene»

29 Ago 2013 15:07 - di Redazione

Il giorno dopo la vittoria in Cdm Angelino Alfano sottolinea il significato della svolta e invita il Pd al senso di responsabilità  sul voto in Giunta al Senato. «La cancellazione dell’Imu – dice il vicepremier e  segretario del Pdl ai microfoni del Tg2 – non porterà all’introduzione di altre tasse perché il gettito mancante verrà compensato da tagli alla spesa pubblica e  altre modalità virtuose». Di qui un auspicio che trova largo consenso tra le famiglie e le imprese:  «Speriamo che tutto ciò si trasformi in consumi perché impedendo che i soldi per il pagamento dell’Imu affluiscano alle casse dello Stato avremo messo circa 5 miliardi nell’economia reale». «Per noi – continua Alfano– ha avuto davvero il senso di una missione compiuta perché  è  stata una grande battaglia che abbiamo spiegato agli italiani durante la campagna elettorale e avere centrato questo risultato è davvero straordinario. È chiaro che lo consideriamo non il nostro successo, ma il successo di milioni di italiani che dovevano pagare una tassa e non dovranno più  pagarla ». Nelle prossime settimane ci sarà però un’altra importante battaglia per consolidare il successo conseguito con l’abolizione dell’Imu. . «Ora un altro obiettivo importante che abbiamo per settembre è  quello di evitare l’aumento dell’Iva di un punto percentuale e siamo fiduciosi di farcela». Alfano ha anche sottolineato l’importanza delle altre misure varate dal Cdm a favore delle imprese: «Abbiamo stabilito di pagare altri dieci miliardi di euro di debiti della Pubblica Amministrazione, dello Stato, alle imprese che sono creditrici. Questo farà funzionare meglio l’economia».

Quanto alla spinosa questione della decadenza di Silvio Berlusconi su cui si dovrà pronunciare la Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato, Alfano precisa, questa volta al Tg5, che non si tratta di « un atto dovuto, di una decisione da assumere».  Di qui un invito al dialogo. «Facciamo un invito al Pd, senza protervia e arroganza: riflettete, approfondite», il partito «si spogli dall’abito di chi per 20 anni ha combattuto Berlusconi come il peggior nemico». Ci sono esperti secondo i quali «nessuna legge afflittiva o punitiva è retroattiva. Se tutto ciò non è infondato, invitiamo il Pd, in modo fermo, a studiare le carte».

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