Allarme ozono in Europa, Roma è considerata tra le città più a rischio
Allerta ozono in Europa e in Italia. Temperature al di sopra della media registrate in questa estate 2013 potrebbero aver contribuito ad una scarsa qualità dell’aria, a partire dalle grandi capitali come Roma e Parigi. A lanciare l’avvertimento è l’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), che sta raccogliendo i dati preliminari dei superamenti dei limiti previsti per la tutela della salute dai 28 Stati membri. Secondo quanto riferisce l’Aea, sulla base dei dati forniti da wunderground.com, luglio quest’anno è stato più caldo del solito, con temperature al di sopra della media del periodo nella maggior parte dell’Europa centrale e occidentale. In particolare, il mese scorso le temperature medie a Roma (25,6), Parigi (21,4), Praga (19,3), Copenaghen (18,6) sono state fra le più elevate dal 1996, con un aumento rispetto alla media del periodo 1999-2009 di 0,8 gradi centigradi a Roma, di 1,8 gradi a Parigi, 1 grado a Praga e 0,8 gradi a Copenaghen. Un fattore che potrebbe aver contribuito ad un aumento dei livelli di ozono. Diversamente dall’ozono che si trova nella stratosfera e che ci protegge dai raggi ultravioletti del sole, quello troposferico, presente nello smog, risulta essere un inquinante molto velenoso se respirato a grandi dosi. ”La formazione di ozono aumenta quando c’è il sole e fa caldo, a seconda del livello degli inquinanti precursori presenti” spiega Paul McAleavey, capo del programma aria e cambiamenti climatici dell’Aea. L’ozono troposferico si forma a seguito delle reazioni fra vari inquinanti provenienti da diverse fonti, come la combustione di carburanti fossili, il trasporto stradale, le raffinerie, vegetazione, discariche, reflui, bestiame e incendi. In presenza di caldo e luce solare si scatenano queste reazioni, quindi si tratta di un problema tipico dell’estate, specie nel Sud Europa. Secondo McAleavey ”l’Europa deve lavorare duro per ridurre le emissioni di inquinanti all’origine dell’ozono, per proteggere la salute umana”. Secondo i primi dati raccolti dall’Aea, nella prima metà di luglio concentrazioni di ozono oltre la soglia sono state registrate soprattutto in Nord Italia, in Spagna e Sud della Francia, uno scenario che si è ripetuto nella seconda metà del mese in parti del Nord Europa, partendo da Parigi fino a Olanda, Belgio e Germania orientale. Alla fine del mese la maggioranza dei superamenti è stato registrato in Nord Italia, con livelli elevati saltuari anche nell’Europa centrale. Delle 90 stazioni di rilevamento italiane (sulle 280 di riferimento) che hanno già comunicato i dati all’Aea, nove centraline per nove giorni a luglio e otto centraline per cinque giorni nella prima ventina di agosto hanno registrato superamenti della soglia di ozono consentita. Nell’estate 2012 invece i livelli di ozono rilevati erano stati particolarmente bassi, ma secondo l’Aea l’ozono rimane un problema, con il 98% della popolazione dell’Unione europea esposta a livelli potenziali superiori a quelli indicati dall’Organizzazione mondiale della salute. L’esposizione a una concentrazione eccessiva di ozono può infatti generare problemi respiratori, come asma e malattie polmonari. I più sensibili sono anziani e bambini, chi già soffre di asma o altri disturbi respiratori. Non solo: l’ozono troposferico può anche danneggiare edifici e monumenti, avere un impatto negativo sulle piante e ridurre i raccolti.