Berlusconi rompe il silenzio e torna in campo sull’Imu: «Va abolita, è alla base degli accordi per il governo»
«Derubricherei queste polemiche a questioni di merito importanti che troveranno un loro punto di sintesi alla fine di questo mese di agosto, quando dobbiamo per forza presentare le soluzioni rispetto ai problemi in scadenza tra cui anche quello sulla tassazione della prima casa». Nel giorno delle polemiche, innescate da voci giornalistiche su presunti tentativi di siluramento di Saccomanni da parte del Pdl, il premier Enrico Letta a Palazzo Chigi cerca di gettare acqua sul fuoco. Anche se ammette che la questione “non è ovviamente semplice da dipanare”. «C’è un percorso di discussione tra i partiti, che hanno presentato le loro proposte, razionalizzate nelle proposte pubblicate ieri dal ministero dell’Economia, adesso si discuterà e si deciderà». La reazione, sul fronte del Pdl, è improntata al cauto ottimismo, ma il paletto dell’Imu resta, così come l’atteggiamento critico nei confronti del ministro dell’Economia.
Perfino Silvio Berlusconi, dopo giorni di black out “politico” successivo alla sentenza Mediaset, rompe il silenzio proprio sull’Imu: «La nostra battaglia sull’Imu è una battaglia di libertà. Per questo non verremo mai meno al nostro impegno sull’Imu. È un impegno di fondo dell’accordo di governo con il presidente Letta, ma è anche e soprattutto lo stimolo fondamentale per far ripartire la nostra economia», dice il Cavaliere in una nota. «L’Imu sulla prima casa e sui terreni e fabbricati funzionali alle attività agricole non si deve più pagare. Dal 2013 e per tutti gli anni a venire», aggiunge. «Già nel 2008 il nostro governo cancellò l’Ici e l’impegno che abbiamo preso nell’ultima campagna elettorale, quello stesso impegno che è alla base dell’accordo che ha portato alla formazione del governo di larghe intese», è il pensiero del Cavaliere. «L’Italia non deve avere paura del proprio futuro. Per questo non verremo mai meno al nostro impegno sull’Imu», dice ancora nella nota. «Stimolando l’edilizia si cambia il corso della politica economica, innescando un circolo virtuoso di crescita. Liberare adesso 4 miliardi attraverso l’eliminazione dell’Imu sulla prima casa – prosegue – permette di aumentare il reddito disponibile delle famiglie che quindi, in un clima di rinnovata fiducia, saranno portate a spendere di più, piuttosto che a risparmiare come avviene quando si ha incertezza o paura del futuro. La nostra battaglia sull’Imu è una battaglia di libertà – spiega Berlusconi – L’80% delle famiglie italiane sono proprietarie della casa in cui abitano e sulla casa fondano la certezza del loro futuro. Già nel 2008 il nostro governo cancellò l’Ici e l’impegno che abbiamo preso nell’ultima campagna elettorale, quello stesso impegno che è alla base dell’accordo che ha portato alla formazione del governo di larghe intese, è chiaro: l’Imu sulla prima casa e sui terreni e fabbricati funzionali alle attività agricole non si deve più pagare. Dal 2013 e per tutti gli anni a venire. Non solo per motivi di libertà – aggiunge il Cavaliere – ma anche e soprattutto per ragioni economiche più che fondate. Infatti secondo il rapporto immobiliare 2013 dell’Associazione Bancaria Italiana e dell’Agenzia delle Entrate, il mercato delle compravendite di immobili in Italia è letteralmente crollato nel 2012, facendo registrare il peggior risultato dal 1985. Nello stesso 2012 si è avuto un calo record anche nel valore degli immobili, il secondo maggior calo dal 1980». «Per gli scettici dell’Imu – prosegue – sottolineiamo che nel 2011 gli occupati nel settore delle costruzioni erano 1.847.000, crollati a 1.694.000 a fine 2012, per effetto dell’introduzione dell’Imu da parte del governo Monti. Si sono persi 150.000 posti di lavoro solo nel settore delle costruzioni, senza considerare l’indotto. Quanto è avvenuto, di negativo, nel 2012 ci porta a sostenere, a contrariis, che nel 2013 l’eliminazione dell’Imu consentirà di rilanciare il settore immobiliare. La ragione è semplice: gli investimenti in edilizia hanno il più alto coefficiente di rilancio sull’economia. Stimolando l’edilizia si cambia il corso della politica economica, innescando un circolo virtuoso di crescita. Liberare adesso 4 miliardi, attraverso l’eliminazione dell’Imu sulla prima casa, permette di aumentare il reddito disponibile delle famiglie che quindi, in un clima di rinnovata fiducia, saranno portate a spendere di più, piuttosto che a risparmiare come avviene quando si ha incertezza o paura del futuro».