È l’australiana Melbourne la città più vivibile del mondo. In coda, Tripoli e Damasco

28 Ago 2013 16:43 - di Giovanni Trotta

È la città australiana Melbourne il luogo più vivibile delle 140 città esaminate nell’inchiesta dell’Economist Intelligence Unit che valuta la qualità della vita, seguita dalla capitale austriaca, Vienna. Vancouver, in Canada, che era la città più vivibile fino al 2011, oggi si trova al terzo posto. Secondo altre classifiche di questo tipo, Vienna è prima, Auckland in NUova Zelanda seconda, seguita dall’elvetica Zurigo. In tutte le classifiche, tuttavia, le città australiane sono sempre presenti. Negli ultimi sei mesi solo 13 città di 140 hanno subìto cambiamenti nel punteggio. Nella maggior parte dei casi i cambiamenti di vivibilità negli ultimi anni sono stati causati dai disordini civili, come la primavera araba, l’austerità europea o il malcontento cinese. I conflitti ovviamente sono responsabili di molti dei punteggi più bassi. In nessun luogo questo è più evidente che a Damasco. La capitale siriana ha visto la sua vivibilità in caduta libera dopo l’escalation di violenza in tutto il Paese. Negli ultimi 12 mesi, ad esempio, Damasco è calata di dieci posti in fondo alla classifica. Una andamento simile l’ebbe Tripoli durante la guerra civile libica, però, anche se il conflitto è ormai finito, Tripoli resta in fondo alla classifica.

Il concetto di vivibilità è semplice: si valuta quali città tutto il mondo forniscono le migliori o le peggiori condizioni di vita. Le valutazioni della vivibilità sono sempre più utilizzate dai consigli comunali, organizzazioni o persone giuridiche che desiderano testare le loro posizioni e capacità nei confronti di altri “concorrenti”. Tornando a Melbourne, l’Australia non è nuova a performance del genere: secondo l’indice Better Life dell’Ocse anche quest’anno l’Australia resta in cima alla classifica dei 36 principali Paesi considerati, grazie all’eccellente posizione negli 11 criteri esaminati, che vanno dall’ambiente al lavoro. È il terzo anno di fila che l’Australia finisce in cima a questa classifica, non solo grazie ai dati economici (le entrate medie per famiglia sono di 28.884 dollari, il 25 % in più della media Ocse e il Pil continua a crescere da 21 anni) ma soprattutto per via dei risultati in valori “non tangibili”, come l’impegno civico o lo stato di salute dei suoi cittadini.

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