È rivolta a Bologna contro la “mostra dei cadaveri”. Il centrodestra: è uno sfregio, fermiamola
I cadaveri scarnificati di Gunther von Hagens continuano a creare polemiche a Bologna. Il 6 novembre debutterà la mostra choc “Body Worlds” dell’anatomopatologo tedesco inventore del procedimento che permette la conservazione dei corpi umani tramite la sostituzione dei liquidi con dei polimeri di silicone. Una mostra definita “scientifica” ma che ha scatenato le polemiche più accese. A far discutere i dubbi etici della provenienza dei corpi e la presenza di feti. Tra le opere esposte a Bologna ci sarà anche il ciclo della maternità che era stato bocciato a Milano. In prima linea contro la spettacolarizzazione della morte ci sono Pdl e Lega che chiedono di sapere se l’evento è stato finanziato con fondi pubblici. La Lega Nord è intenzionata inoltre a lanciare una raccolta firme per chiedere di annullare l’evento. Il Comune, dal canto suo, alza le mani e dice di non saperne nulla, ma i consiglieri del centrodestra non sentono ragioni. «È una vera vergogna – dice Marco Lisei, consigliere comunale e portavoce del Pdl bolognese – anche se Comune o Regione non fossero coinvolte le istituzioni devono reagire. C’è un limite alle forme dell’arte, perché ci dev’essere sempre il rispetto della vita e della morte. Peraltro, qui si parla anche della raffigurazione di feti. Bisogna ancora capire meglio chi ci sta dietro questa mostra e soprattutto interrogarsi: lo si è fatto con la scienza, perché non farlo anche le forme d’arte? Non può essere consentita la dissacrazione della vita e della morte». Ironica Valentina Castaldini, presidente della commissione Affari generali e istituzionali del Comune: «Noi del Pdl siamo molto ignoranti e non capiamo nulla di cultura: è una fantastica mostra d’arte. Mi sto informando se esistono leggi che tutelano i cadaveri, perché c’è la sacralità della morte che va rispettata. E spero di poter presentare a breve un esposto in procura. Ci vuole rispetto e le istituzioni devono muoversi: mi auguro che la giunta comunale, così come la Regione, ci assicurino che non è stato speso nemmeno un euro per una cosa del genere». Sulla stessa linea il consigliere regionale Galeazzo Bignami: «Sicuramente è una mostra particolare con il gusto del macabro, e non si tiene conto della sacralità della vita e della morte. Noi vorremmo sapere chi l’ha autorizzata, se è una mostra organizzata da privati e se ha avuto il sostegno della pubblica amministrazione».