Lo scandalo: Cicchitto dà del cretino a Marino… Avrebbe dovuto dire “diversamente intelligente”
«Cretino». Sarebbe questo lo scandaloso e inaccettabile epiteto grondante volgarità che ha riempito i commenti dei giornalisti à la page e messo il turbo ai più quotati commentatori politici. L’autore dell’«ingiuria» all’indirizzo del sindaco Marino è il mite Fabrizio Cicchitto. Ma chi non avrebbe dubitato dell’intelligenza del primo cittadino della capitale, che, alla notizia di una massiccia manifestazione popolare a sostengo del Cavaliere, si mette a fare le pulci ai centimetri del palco montato davanti a via del Plebiscito come un vigile urbano alle prime armi? Voleva la planimetria, la richiesta di permesso e che altro? Che non trovi di meglio che polemizzare sui bolli per l’autorizzazione di suolo pubblico, informare il prefetto (che ha applicato immediatamente una sanzione amministrativa del massimo ammontare) e minacciare sfracelli proponendo che sia «Berlusconi in persona» a ripristinare i presunti pali smontati, «come lavori socialmente utili» si commenta da sé e non fa onore al successore di Alemanno. «Smontato il palco – ha aggiunto – la polizia locale verificherà danneggiamenti alla sede stradale e alla segnaletica e darà notizia di reato alla Procura della Repubblica». Questa città ha conosciuto decine di cortei non autorizzati finiti con incidenti, cariche e molotov, ha subìto guerriglie urbane in pieno centro storico, ha tollerato sit-in di ogni ordine e grado sotto i palazzi del potere, e adesso a minacciare la legge e il decoro urbano sarebbe una struttura montata alla svelta sotto la residenza romana dell’ex premier? Quanto al povero Cicchitto messo sulla graticola, ecco testualmente che cosa ha detto: «Mi spiace constatare che con le sue polemiche di stampo burocratico sul palco della manifestazione a sostegno di Berlusconi il sindaco Marino dimostri di essere un cretino». Poi è tornato sull’argomento spiegando che «si è tenuta una manifestazione seria e composta di persone perbene prese dal dramma che le coinvolgeva e il discorso di un uomo, di un leader politico condannato al carcere. Tutto ciò può anche essere valutato negativamente sul piano politico – ha aggiunto l’esponente del Pdl – il sindaco, però, il sindaco di Roma, anche se di parte avversa, deve farsi carico di un dramma che coinvolge una larga area di cittadini, rispettarlo, e poi casomai esprimere le sue valutazioni critiche. Non può svilire il tutto, e anche se stesso, contestando disguidi o irregolarità amministrative». E poi chi si scandalizza per un cretino dovrebbe ricordare i vaffa profusi a piene mani da ben altri palchi, le parolacce («andatevene facce di merda»), le offese («salma»), le ironie sull’eloquio di un disabile. Al confronto dare del cretino a un avversario è quasi una manifestazione di affetto.