Marino (che barba, che noia) fa Babbo Natale d’estate: «Ho un regalo, a Ferragosto niente auto ai Fori»

13 Ago 2013 17:05 - di Fulvio Carro

Sembra una barzelletta. Ignazio Marino annuncia di aver impacchettato un grande regalo per i romani. Non è Natale e quindi non lo mette sotto l’albero. Ma è Ferragosto e chi non è partito per le vacanze e si trova alle prese con il sole che picchia duro, merita di ricevere un premio che lo aiuti a superare i giorni più difficili del mese. Ecco che il sindaco fa l’annuncio in pompa magna: «Per i romani rimasti in città, prima ancora che per i turisti, ho chiesto di…». Un attimo di suspence, poi la rivelazione: «ho chiesto… di pedonalizzare totalmente i Fori Imperiali e di sospendere la zona a traffico limitato del centro fino a domenica». Che novità, la più grande novità del secolo, un regalo indimenticabile, che però lascia impietriti i residenti della Capitale, considerati persino ignoranti visto che lo stesso Marino specifica: «I romani devono poter ammirare la strada che vogliamo trasformare in una passeggiata». In primis – ma forse il sindaco non lo sa – non c’è un solo romano che non conosca via del Fori Imperiali senza auto, visto che nei giorni festivi è sempre stata chiusa al traffico. In secondo luogo c’è la furbata: subito dopo il Ferragosto, Marino dirà che è andato tutto alla perfezione e che non c’è stato il caos previsto. Un’altra presa in giro, perché il centro di Roma è praticamente vuoto, si trovano posti per parcheggiare l’auto ovunque, la maggioranza dei negozi è chiusa per ferie, persino i bar hanno abbassato le serrande. Infine, un dettaglio non da poco: a Ferragosto è difficile trovare qualche eroe che decida di percorrere via dei Fori Imperiali a piedi, sotto il sole. Tutt’al più lo fa in tardissima serata. Marino, però, ribadisce il concetto: «Il mio intento è agevolare i romani che non sono partiti e tutti coloro che sono già rientrati dalle vacanze». Per il sindaco, quindi, si tratta del miglior regalo per l’estate fatto ai cittadini. Per i cittadini, invece, si tratta di un’ossessione. Del sindaco, naturalmente.

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