Parte il redditometro che Monti ha trasformato in un “Grande Fratello”
Da oggi entra in funzione il redditometro, il software dell’Agenzia delle Entrate che dovrebbe stanare gli evasori fiscali. Uno strumento creato dal governo di centrodestra ma che poi il governo Monti ha ampliato nelle sue applicazioni trasformandolo in una sorta di Grande Fratello appostato sulle abitudini degli italiani. ll provvedimento del governo Berlusconi prendeva a base le sole spese effettive, mentre con il “regalino” ereditato dal governo tecnico entrano nel novero anche spese presuntive fondate su medie Istat e su analisi e studi socio-economici. Uno strumento sostanzialmente snaturato perché da strumento “personalizzato” si è trasformato in strumento statistico-induttivo. A quest’ora il software dell’Agenzia delle Entrate avrà già incrociato milioni di dati relativi ai redditi del 2009 dichiarati nel 2010, evidenziato magari già le prime discrepanze con le spese realizzate e messo in evidenza i primi profili di cittadini italiani da controllare perché la differenza tra dichiarazioni e spese supera il 20%, che è il limite di tolleranza stabilito.
Per i contribuenti che superano questa soglia scatterà l’accertamento fiscale.
In caso di scarto tra reddito e spese, gli ispettori fiscali controlleranno anche se le cifre quadrano, confrontandole con il reddito familiare complessivo. Da subito sarà possibile dimostrare che si sono sostenute spese utilizzando i soldi risparmiati negli anni precedenti, o donazioni o eredità.
Prevista poi una seconda fase del contraddittorio, più approfondita, in cui il Fisco chiederà ai contribuenti di giustificare anche le spese “stimate”, cioè quelle più piccole. I cittadini potranno opporre in questa sede anche spiegazioni logiche e non documentali, come l’utilizzo di un auto non di proprietà o della mensa aziendale. Insomma, una vera caccia. Se al termine dei controlli le spiegazioni dei contribuenti non si rivelassero sufficienti, due le strade possibili: pagare entro quindici giorni, per ridurre le sanzioni, o avviare un contenzioso, ricorrendo alla giustizia tributaria. Le voci di spesa rilevanti per stanare gli evasori vanno dalle bevande ai detersivi, dalla bolletta della luce al cavallo, dalla scommessa online alla retta dell’asilo nido, dal mutuo ai Bot. Nel decreto del ministero dell’Economia compaiono anche mutuo, canone di locazione; fitto figurativo; canone di leasing immobiliare; acqua e condominio. Ancora, arredi ed elettrodomestici, beni e servizi per la casa (biancheria, detersivi, pentole, lavanderia e riparazioni), collaboratori domestici. Sotto osservazione i libri scolastici, tasse scolastiche, rette e simili per asili nido, scuola per l’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria, corsi di lingue straniere, corsi universitari. Anche il tempo libero non sfugge: giocattoli, radio, televisione, hi-fi, computer, libri non scolastici, giornali e riviste, dischi, cancelleria, abbonamenti radio, televisione e internet, lotto e lotterie. Prepariamoci, dunque, a esibire le prove della nostra correttezza e iniziamo a collezionare copie di assegni, bonifici, ricevute, scontrini. Senza prove, sarà dura…