Roma invasa da borseggiatrici: venti nomadi fermate, 60 allontanate. Marino, se ci sei batti un colpo

1 Ago 2013 18:15 - di Francesco Signoretta

L’effetto nefasto dell’elezione di Ignazio Marino a sindaco di Roma continua, è sempre più emergenza nomadi. Venti borseggiatrici sono state fermate nel centro della Capitale dagli agenti della polizia locale. Le “mani di velluto” sono tutte nomadi colte in flagrante mentre cercavano di “alleggerire” alcuni passeggeri della metropolitana. Già alle 9 il personale ispettivo dell’Atac aveva allontanato addirittura sessanta donne, anch’esse d’etnia rom, dai convogli delle linee A e B della metro. Delle persone fermate alle stazioni Colosseo, Termini e Spagna, solo tre sono risultate maggiorenni. La più giovane borseggiatrice ha appena dieci anni ma con alle spalle già diversi fermi per lo stesso motivo. Le nomadi provengono tutte da Castel Romano e hanno legami con una nota famiglia dell’omonimo campo. E proprio a Castel Romano sono state sgomberate sei famiglie: erano proprietarie di appartamenti, terreni e auto di lusso, quindi non legittimate a risiedere nel campo. Le notizie hanno aperto subito il dibattito, continuano gli allarmi dai quartieri per l’arrivo di nuove ondate di zingari. «Faccio i miei complimenti alla Polizia locale di Roma Capitale – ha dichiarato Gianni Alemanno – per l’intervento che ha portato allo sgombero di famiglie nomadi trovate in possesso di risorse economiche non compatibili con la permanenza nei campi e che ha dato seguito alla sentenza della magistratura. È il risultato di un’inchiesta a cui abbiamo lavorato per molti mesi già durante la mia amministrazione ed è un atto di giustizia che serve a ripristinare non solo la legalità, ma anche l’equità sociale all’interno dei campi nomadi. Mi auguro che con altri interventi di questo genere si ponga un freno all’autentica invasione di nomadi che stanno creando nuovi accampamenti abusivi in ogni parte della città. Solo la fermezza può garantire un’integrazione corretta e nel rispetto delle regole». In evidente difficoltà, il nuovo sindaco Marino si è invece rifugiato nella solita dichiarazione demagogica: «Faremo della nostra grande città un luogo di accoglienza e integrazione per tutti, ma nel rispetto della legalità». Ma sono parole che non convincono nessuno, anche perché – come dimostrano le piccole nomadi colte in flagranza di reato mentre borseggiavano in metropolitana – il concetto di rispetto della legalità è ancora tutto da realizzare. Che Marino lo voglia ammettere o meno.

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