Senatrice a vita a cinquant’anni. Ma che senso ha?

31 Ago 2013 18:08 - di Marcello De Angelis

Il Presidente della Repubblica può nominare senatore a vita più o meno chi gli pare. Non sono moltissime le cose che – secondo la nostra Costituzione – il Presidente può fare “come gli pare”, ma è certo che Napolitano le ha studiate bene tutte e le ha fatte più “come gli pare” di qualunque suo predecessore. Per me, personalmente, rimane il King George che ha propugnato e realizzato l’abbattimento del governo legittimamente eletto nel 2008 e lo ha sostituito con il ridicolo quanto infausto governicchio di Monti al quale, da parlamentare, non ho mai votato la fiducia. E mai e poi mai avrei rivotato per Napolitano presidente dopo tutto quello che ha fatto. Per fortuna, da questo punto di vista, in Parlamento non siedo più. Una che invece in Parlamento ci sarà probabilmente per i prossimi cinquant’anni – glielo auguriamo – è la neo-nominata Elena Cattaneo, classe ’62, ricercatrice di chiara fama. Il Tg di Sky, nel servizio sulla nomina dei 4 nuovi “lord” investiti da Re Giorgio, ha rispolverato belle riprese in cui la professoressa arringa una platea da un podio fregiato coi loghi dell’Ulivo e dei Ds. King Giorge dice che, “idealmente”, la Cattaneo va a occupare il seggio lasciato vacante dalla Signora Levi Montalcini, la senatrice che più si è sacrificata per tenere in vita il governo Prodi, venendo a votare a suo sostegno perfino con la flebo. Se la Cattaneo ne sarà degna erede, possiamo augurarle che campi anche lei un secolo e più, con la stessa lucidità e dedizione di chi l’ha preceduta. Questo significa che, in mancanza di altri premi alla carriera, la Cattaneo parte avvantaggiata nella gara a chi passerà alla storia come parlamentare italiano con più anni di attività (dopo Giulio Andreotti, ovviamente, che resta imbattibile).

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