Ultimatum di Alfano: «Il Pd voti contro la decadenza del Cav o trovi una soluzione». E Letta corre al Colle…
Prima il monito, quasi da ultimatum, che Angelino Alfano formula al meeting di Cl a Rimini: «Il Pd voti contro la decadenza di Berlusconi o trovi una soluzion giuridica». Poi la visita del premier Letta a Napolitano, per riferire del contenuto dei colloqui con Alfano e delle “prospettive della situazione di governo e della situazione politica”. Prospettive che non sono molto rosee, anzi. «Crisi? Come dice quella canzone, lo scopriremo solo vivendo», esordisce il vice presidente del Consiglio a chi a Rimini gli chiede un pronostico sulla durata del governo. «Il mio partito, il Pdl, e il suo leader Silvio Berlusconi da due anni sostengono governi che non sono da noi presieduti, prima quello di Monti, ora quello di Letta. È un atto di generosità e di grande amore per l’Italia che sarebbe un peccato disperdere», spiega Alfano, che nel merito del caso Berlusconi spiega: «Noi chiediamo molto chiaramente che il Pd rifletta, astraendosi dalla storica inimicizia di questi venti anni e rifletta sulla opportunità di votare no alla decadenza del Cavalere», dice Alfano, dicendosi “molto preoccupato dal giudizio preventivo del Pd”. «Questo atteggiamento indisponibile e preventivo del Pd ci preoccupa e ci allarma molto: significa esprimere un pre-giudizio, una valutazione politica e non giuridica solo perché si tratta di Silvio Berlusconi», aggiunge. Poi il vicepremier ribadisce: «Chiediamo al Pd di studiare ancora questa materia che è delicata. Chiediamo di approfondire un punto cardine del funzionamento democratico, ossia la possibilità di un cittadino eletto dal popolo di permanere nel ruolo che il popolo ha voluto egli occupasse. Chiediamo una valutazione giuridica». Detto questo, “da un punto di vista politico noi riteniamo che con questa condanna il presidente Berlusconi c’entri come lo sbarco sulla Luna”. Poi arriva un paragone ambizioso. «L’esempio di Cristo ci ricorda l’esigenza di un giusto processo ed i limiti della giustizia popolare», argomenta Alfano in un passaggio dell’intervento nell’ambito del dibattito sul lavoro nelle carceri con il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri. «La prima volta che sono andato a visitare un carcere da guardasigilli – ha raccontato alla platea di Cl – il cappellano mi ha detto di guardare gli occhi dei detenuti perchè vi avrei trovato gli occhi di Cristo». E in tanti vedono in questa metafora celeste un richiamo a qualcuno a lui molto vicino…