Addio ad Aldo Reggiani, eroe della “Freccia nera”: fece sognare generazioni di italiani
È morto l’attore Aldo Reggiani. Ne dà notizia il figlio Primo, attore anche lui. Nato a Pisa il 19 dicembre ’46, è scomparso giovedì. I funerali si svolgeranno a Roma lunedì alla Chiesa degli artisti alle 15. Reggiani conobbe una grande notorietà alla fine degli anni ’60 come protagonista dello sceneggiato La freccia nera, a fianco di Loretta Goggi. Uno sceneggiato degli anni Sessanta della tv in bianco e nero che la Rai ha replicato in più occasioni e che fece sognare intere generazioni di italiani. Reggiani e la Goggi furono protagonisti di un riuscito adattamento delle avventure narrate da Robert Louis Stevenson. Lo sceneggiato, all’epoca non esisteva l’anglismo fiction, era dilatato in sette puntate, girate nel 1968, da Anton Giulio Majano, specializzato nel riproporre per la televisione grandi romanzi della letteratura mondiale. Era un’epoca in cui tutti i ragazzi si sentivano come Dick Shelton: «Io odio la violenza, ma odio ancora di più l’ingiustizia che me la fa commettere».
Ma sarebbe riduttivo ricordare Reggiani solo come il protagonista di quello sceneggiato: è stato interprete di successo anche al cinema recitando per registi del calibro di Dario Argento, Luigi Comencini, Pasquale Festa Campanile e Giuliano Montaldo. Intensa l’attività di doppiatore per il cinema, dove è stato la voce anche di Jeremy Irons e Patrick Swyze. La sua grande passione era il teatro per il quale aveva speso una vita recitando sui testi dei più grandi autori, dai classici greci a d’Annunzio, da Seneca a Cocteau, da Racine a Shakespeare, per arrivare a indossare persino i panni femminili, interpretando una rivoluzionaria Lady Macbeth. Reggiani aveva fatto sentire la sua presenza in politica nel 1993, nella campagna di mobilitazione per salvare il Partito radicale. Con altre personalità della politica, dello spettacolo e della cultura anche lui aveva voluto dare il suo contributo annunciando l’iscrizione al partito di Marco Pannella.