Boldrini-Vendola-Kyenge: nasce il trio “clandestino è bello” e (soprattutto) di sinistra

24 Set 2013 19:36 - di Girolamo Fragalà

La sinistra continua a chiudere gli occhi: che nessuno ne parli più di tanto, l’importante è che le frontiere diventino un colabrodo, le porte siano spalancate a tutti gli extracomunitari che vogliono mettere piede in Italia e non ci siano né regole né controlli. Non per questioni di umanità, s’intende, e nemmeno di fratellanza, ma per un preciso squallido calcolo elettorale. A fare da cornice, creando un clima “buonista” e imponendo un linguaggio di comodo c’è il duo Boldrini-Kyenge con frasi che la buttano sempre su un inventato razzismo strisciante. Le cifre smascherano sia la “ministra” che la presidente della Camera e parlano chiaro: altri 83 immigrati sono giunti sulle coste siracusane, che si aggiungono ai 50 soccorsi al largo di Lampedusa, ai 120 somali arrivati poche ore prima e ai 94 di due giorni fa, per non parlare dei maxi-sbarchi delle ultime settimane. Dall’inizio dell’anno la Marina ne ha messi in salvo 3293. Il fenomeno non si arresta, è un flusso continuo e non può essere affrontato con superficialità o ideologismo. Papa Francesco ha chiaramente detto che occorre «un reciproco aiuto tra i Paesi», i sindaci siciliani non sanno più come affrontare la questione, «non lasciateci soli». Ma sotto accusa finisce Angelino Alfano per aver avvertito: «Chi arriva deve rispettare le nostre leggi». A distanza di giorni, c’è ancora chi lo contesta, e fortemente, per aver “osato” dire una cosa normalissima. Che però si scontra con la “cultura” pseudo-dominante imposta dalla sinistra e con gli interessi di Pd e Sel. Non a caso, di fronte a tutto quel che sta accadendo, la Boldrini ha ripetuto, che «l’Italia ha tutti gli strumenti per gestire l’accoglienza» (senza specificare quali siano questi strumenti e soprattutto come debba avvenire l’accoglienza, specie sotto il profilo lavorativo e della sicurezza).  Nichi Vendola, dal canto suo, si è spinto fino a strumentalizzare il Papa per “condannare” Alfano e rilanciare: «Si abolisca subito il reato di clandestinità che trascina tanti migranti in una condizione insopportabile». Più o meno la stessa tesi della Kyenge. Dal duo si passa al trio «clandestino è bello». Il Pd tace per quieto vivere, ma è il momento che dica qualcosa «non di sinistra», per il bene del Paese e degli immigrati. Perché non è grave fermare i flussi ma creare illusioni in chi soffre e sarebbe condannato a soffrire di più.

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