Gavettone a Violante durante la Festa del Pd: per “Repubblica” è solo un mitomane…
Un “mitomane” già protagonista di altre bravate. Così la Repubblica ha definito il contestatore che ha versato una bottiglietta d’acqua su Violante durante la festa del Pd a Genova. Visto che non può fare a meno di dare la notizia, il quotidiano diretto da Ezio Mauro prova ad addomesticarla per i lettori più sensibili. Non si deve dire che tra il pacifico popolo del Pd sono annidati anche i fanatici, gli intolleranti, le teste calde. Quindi il motivo della contestazione all’ex presidente della Camera non è da ricercarsi nella politica ma nella psicopatologia. Nel caso di Violante, la Repubblica avrebbe pure qualche motivo di imbarazzo in più, avendo partecipato, con un sapido articolo di Michele Serra, alla lapidazione dell’esponente del Pd per il solo fatto che questi aveva sostenuto la tesi del diritto di Berlusconi a difendersi.
Chi però sa far di conto (due più due fa sempre quattro) e dispone di una mente non ottenebrata dalla faziosità è in grado di trovare facilmente il collegamento tra la lapidazione a mezzo stampa di Violante e il gesto di di intolleranza di cui è rimasto vittima. La verità è che il centrosinistra non può dare lezioni di tolleranza a nessuno per il modo in cui brandisce l’arma della giustizia. Dirigenti della sinistra e giornalisti schierati hanno diffuso in questi anni troppe tossine tra i sostenitori del Pd. Gesto “isolato di un mitomane”? Ecco solo alcuni dei giudizi-tipo su Violante che troviamo nei post dei lettori de Il Fatto Quotidiano: «Un militante piddino gli ha versato un po’ di acqua in testa per fargli uscire qualche parola che riconduca alla vera sinistra». Oppure: «Un ex magistrato che parla in questo modo può essere solo colluso e condividere interessi poco leciti col Pdl». E c’è anche chi gli rivolge queste gentili domande: «Chi la usa come scudo? Chi è il mandante?». E poi ancora: «Violante obbedisce a degli ordini»; «un partito serio lo avrebbe già espulso nel 2003». Come pensate che si comporterebbero con Violante questi “sereni” e “tolleranti” militanti di sinistra se lo incontrassero per strada?