Ignazio Marino sempre peggio: ora si pavoneggia anche tra i bambini delle scuole elementari

9 Set 2013 16:44 - di Franco Bianchini

Tutto fa propaganda. E Ignazio Marino ha imparato bene la lezioncina, «fai parlare di te», e ora sembra uno spot vivente, il prezzemolo in ogni minestra, noioso come le pubblicità di detersivi che inondano le televisioni. Si presenta ovunque, col sorriso stampato sulle labbra e il codazzo di laudatores, in cerca di applausi e di titoli sui giornali. Una pubblicità gratuita, che non gli costa nemmeno una goccia di sudore visto che come sindaco, oltre al tormentore dei Fori imperiali, non ha ancora fatto un accidenti. Accade quindi che – nel giro di quarantott’ore – prima fa sapere al mondo intero di essere andato in bicicletta alla veglia del Papa e poi, nel giorno di apertura delle scuole elementari, si inventa un tour (non de France) tra le aule e poi il pranzo in mensa seduto al tavolo con i più piccoli. «Bene, bravo, bis», dicono i suoi. Facile, troppo facile perché è da poco che ha messo piede in Campidoglio e quindi per le scuole non ha potuto fare nulla. Ma prendersi il merito degli altri è quantomeno scorretto. Dovrebbe dare un’occhiata a quel che dicevano i suoi compagni di partito, quando Alemanno inaugurava scuole nuove di zecca nei quartieri periferici: bombardavano i giornali con comunicati stampa di fuoco, «come si permette», «fa operazioni di propaganda» e roba del genere. Con la differenza che l’ex sindaco si recava nelle scuole fatte costruire dalla sua giunta mentre l’attuale sindaco si fa le passeggiate in scuole che, fino a ieri, non sapeva neppure che esistessero. Ignazio Marino, per la cronaca, ha fatto visita a un istituto elementare nel quartiere Primavalle. Dopo aver incontrato i bambini durante le lezioni e aver lasciato loro sulle lavagne un messaggio di buon inizio di anno scolastico, Marino ha visitato la scuola. Poi ha atteso all’ingresso della scuola l’uscita degli alunni, chiedendo loro come fosse andato il primo giorno: «Meglio riso o due spaghetti?». Un po’ patetico: si può dire o si offende?

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