La rivolta del web contro i “signor Tentenna”: «Non osate fare un governo PirLetta bis»
Commenti, ironie, sfottò e vignette a valanga hanno riempito le pagine facebook dei “signor Tentenna”. Sotto tiro tutti coloro che, nel centrodestra, hanno preso le distanze dall’accelerata data da Berlusconi sulla crisi. I più arrabbiati sono stati gli elettori considerati “falchi”, che non hanno mai digerito le larghe intese e che ora avvertono: «Abbiamo già aspettato troppo, nessuno s’illuda di inventarsi il governo PirLetta bis». Tralasciando gli insulti, che sul web non fanno più notizia, basta spulciare tra le bacheche per capire l’umore del popolo web: i favorevoli agli esponenti “perplessi” sono stati una minoranza, all’incirca il 20%, mentre i contrari si aggiravano sull’80%. Molti i messaggi sono stati scritti direttamenti in bacheca, con un avvertimento («il tradimento non paga mai») che – a firma di Lilith A.– ha “inaugurato” il fiume di commenti indirizzati a Fabrizio Cicchitto. Parecchi gli spunti, Antonio D.S. gli consigliava: «Smettila di litigare con quelli del Pdl, sfogati con tutta la sinistra che ci sta trattando da pezzenti». Tommaso G. si è detto deluso: «Siete i primi a piegarvi a troika e poteri forti», mentre Pierpaolo T. ha lanciato un appello: «Non deludeteci, in questo governo avete dovuto lottare con i vostri nemici di sempre anche per fare piccole cose». Un altro messaggio a Cicchitto era firmato Gianmarco L: «Sei troppo intelligente per non capire che Letta e Napolitano sono in asse e stanno stritolando Berlusconi». Poi le parole di Rosanna M.: «Dire che sono basita è davvero poco: il Pd, morto e sepolto, riesce ancora a frazionarvi come meglio crede?». Sulla bacheca di Quagliariello veniva invece postata la lettera di Berlusconi e tra i commenti spiccava l’amarezza di Titti O.: «C’è sempre chi sputa nel piatto in cui ha mangiato». Preso di mira anche il profilo facebook della Lorenzin: in molti le hanno ricordato di averla difesa con forza «quando la sinistra le diceva di non essere all’altezza di fare il ministro perché diplomata e non laureata». Su molte pagine del social network per ore, prima dell’annuncio delle dimissioni irrevocabili dei ministri, continuavano a girare vignette e sfottò, dall’immagine di Cesare («quoque tu Brute…») al gioco della margherita («mi dimetto, non mi dimetto, me ne vado, non me ne vado»). Una battuta amara la regalava Riccardo Ghezzi, direttore responsabile di “QQ”: «Tanta paura del Movimento 5 Stelle e poi sarà una parte del Pdl a sostenere il Letta bis». Per chiudere, una vignetta che ha avuto condivisioni a raffica: c’è Letta che telefona a Napolitano, chiedendogli «E ora?». E Napolitano risponde: «Tranquillo, nominerò altri 78 senatori a vita».