L’incubo di un sindaco del Ferrarese: ricattata da un immigrato che vuole la casa popolare
Sotto scorta giorno e notte il sindaco di Jolanda di Savoia, nel ferrarese, Elisa Trombin, bersaglio nei giorni scorsi delle intimidazioni di un immigrato macedone al quale non era stato assegnato un alloggio pubblico. La decisione adottata dal prefetto di Ferrara, Raimondo Provvidenza, arriva dopo gravi minacce: in un incontro tecnico per l’assegnazione di alloggi, l’immigrato aveva intimato ai responsabili comunali: «Dite alla sindaca che la prossima volta verrò con l’acido muriatico». L’uomo pretende di avere gratis un alloggio popolare dal Comune del medio ferrarese, ma la Trombin non ha intenzione di cedere al ricatto. Dopo le minacce sono arrivati anche un paio di furti in casa, che non si sa se legati al rifiuto. Nel dubbio, i carabinieri di Copparo sorveglieranno gli spostamenti del sindaco, la sede municipale dove lavora e l’abitazione in cui risiede. Il caso ruoterebbe attorno ad un alloggio nel comune di Jolanda, richiesto dallo straniero (che attualmente vive con la famiglia a Copparo dove è appena stato sfrattato), ma già destinato alla vendita. Uno sviluppo che avrebbe scatenato le sue ire verso la Trombin.
«Nell’esprimere la nostra solidarietà al sindaco Elisa Trombin, facciamo un auspicio: che il signore in questione venga processato e, se colpevole, sia bandito per sempre da tutta la Comunità Europea». Lo dichiara Massimo Bitonci, presidente dei senatori del Carroccio, che sulla vicenda ha presentato un’interrogazione parlamentare per i ministri Alfano e Kyenge. «Siamo all’assurdo: il governo Letta abbandona le vittime e promuove la criminalità. L’atteggiamento pietistico nei confronti di chiunque bussi alle porte dei nostri confini deve finire. Vorremmo sentire un commento dalla ministra Kyenge su quanto accaduto, ma chissà se arriverà? Per chi è imbevuto di ideologia, i fatti esistono solo quando si prestano ad avvalorare la propria tesi».