Matteoli: «Se non si trova una soluzione politica, le elezioni sono inevitabili»

26 Set 2013 17:10 - di Redazione

«Non è mia abitudine polemizzare con il capo dello Stato però in questo caso  mi dispiace molto che abbia usato il termine “inquietante” sulle nostre eventuali dimissioni. Perché non ha usato lo stesso termine quando il Pd in giunta immunità ha voluto applicare la legge Severino in maniera retroattiva? La Costituzione va difesa in toto, non a pezzi». Altero Matteoli ai microfoni di Sky Tg24 difende la mossa del Pdl, che ha annunciato le dimissioni dei suoi parlamentari in caso di decadenza di Silvio Berlusconi. Il senatore del Pdl ha poi cercato di andare oltre i questiti puramente tecnici sollevati dall’intervistatore. Quando decadono i parlamentari del Pdl? L’aula dovrà votare una per una la decadenza degli oltre duecento parlamentari? Perché si dimettono i parlamentari del Pdl e non si dimettono i ministri? «Sono questioni tecniche che non sono centrali. Le dimissioni possono arrivare una settimana prima o una settimana dopo. Se la politica ha ancora una logica, di fronte alle dimissioni in massa di un partito che ha oltre duecento parlamentari e che ha la maggioranza, come fa a stare in piedi il governo? Sarebbe logica la decadenza di tutti i ministri, non solo del Pdl». Matteoli ne ha anche per Guglielmo Epifani che aveva detto: «Dal Pdl arriva l’ennesima prova di irresponsabilità». Il senatore del Pdl respinge l’accusa al mittente: «Il Pd, ed Epifani in modo particolare, dovrebbero sapere perché siamo arrivati a questo punto. In realtà, il Pd sta lavorando da qualche settimana per cercare di far cadere il governo dando la colpa al Pdl. Perché non vuole affrontare il congresso, perché hanno problemi interni e con la decadenza di questo governo eviterebbero di tenere il congresso che sarebbe lacerante. Quindi tentano di scaricare le responsabilità sul nostro partito, ma le responsabilità sono tutte interne alla sinistra». Al giornalista di Sky che gli chiede se le «possibili dimissioni dei parlamentari ma non dei ministri sia un segnale di uno spiraglio ancora aperto», Matteoli replica girando la palla al Quirinale: «Il punto è chiaro: o c’è una soluzione politica o i tempi sono brevi. In caso di nostre dimissioni di massa, sarà una presa d’atto del Capo dello Stato. Non credo che arriveremo al voto in aula. A questo punto le elezioni mi sembrano quasi certe. Il problema è tutto politico e bisogna risolverlo politicamente».

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