Nel Vangelo del Pd si legge che «uccidere» Berlusconi è cosa buona e giusta. Ma va detto “delicatamente”

17 Set 2013 17:52 - di Francesco Signoretta

La sinistra ripropone lo stesso schema che usava negli anni Settanta quando parlavano tutti lo stesso linguaggio ripetendo le stesse cose in qualsiasi posto, nelle fabbriche come nelle assemblee studentesche, nelle riunioni dei genitori come negli incontri sindacali e di condominio. E così accade anche oggi sulle questioni legate a Berlusconi, un coro indistinto dov’è impossibile distinguere il pensiero e la voce di un Renzi, di un Bersani o di un qualsiasi piccolo dirigente locale. La frase più gettonata resta «il Cavaliere deve compiere un gesto di responsabilità», e cioè alzare i tacchi e andarsene. La presunzione del Pd è nel decidere cosa significhi la parola «responsabilità», che viene identificata con ciò che fa più «comodo» al partito e non certo al Paese. Dovrebbero capire una volta per tutte, i cosiddetti democratici, che un leader è «responsabile» anche di fronte a chi l’ha votato (nel caso del Cav, non meno di dieci milioni di persone), deve quindi raccoglierne l’umore, la volontà e le richieste. Uscire fuori dalla vita politica, al di là delle dimissioni, significarebbe oggi offrire su un piatto d’argento la vittoria non certo a un partito – che sarebbe il male minore – ma a un modo di concepire l’azione di governo e questo sarebbe gravissimo. Anzi, sarebbe da «irresponsabili» perché darebbe carta bianca a chi sogna di rimettere l’Imu, aumentare le tasse ed essere vassalli della Merkel e delle banche. Questo il Pd non può confessarlo e quindi si rifugia nelle frasi fatte, un’altra delle quali è «non bisogna provocare un trauma al Paese». Ennesimo inganno, perché anche in questo caso il significato della parola «trauma» viene dato in modo unilaterale dai vertici del Pd, mentre il vero «trauma» sarebbe provocare non una frattura politica ma una frattura tra la gente, un nuovo clima di tensione, passare dalle tifoserie agli ultrà, alzare un muro tra chi brinda e chi soffre. Non a caso Bersani si è lasciato sfuggire la frase «un po’ di giaguaro lo abbiamo smacchiato», ripiombando nelle contrapposizioni della campagna elettorale (che tra l’altro non gli hanno portato bene). E che l’opinione pubblica sia già di per sé divisa lo dimostrano i sondaggi: quello Emg per TgLa7 dà il centrodestra al 34,3 e il centrosinistra al 33.5, un dato che dovrebbe far riflettere. Ma la sinistra continua ancora con i soliti toni, parlando di «legge ad personam». E se provasse a parlare anche di una certa «magistratura ad personam»?

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *