“Officina per l’Italia”: ecco la strada che potrebbe far uscire la destra dal limbo della frammentazione

16 Set 2013 14:46 - di Oreste Martino

Nel fine settimana che si è appena concluso ci sono stati degli elementi di novità nella politica italiana da analizzare con attenzione, in particolare per chi spera nella ricostruzione di una destra che sia elettoralmente corposa e politicamente protagonista.

Domenica a Roma si è conclusa Atreju, la tradizionale festa dei giovani di An prima e del Pdl poi, divenuta nel frattempo la festa nazionale di Fratelli d’Italia. L’intervento conclusivo di Giorgia Meloni e il convegno che ha accompagnato la giornata finale della festa hanno dato avvio a un progetto di riaggregazione della destra chiamato “Officina per l’Italia”, non chiuso nell’angolo destro della politica, ma aperto al centro, così come si aprì al centro Alleanza Nazionale al momento della sua costituzione. Una strada, quella tracciata dalla Meloni, che potrebbe ricucire la dolorosa diaspora degli anni scorsi e lanciare un mondo oggi frammentato verso una nuova stagione di protagonismo.

Sempre ieri un evento tanto anonimo quanto significativo ha offerto un motivo di riflessione rispetto a questo percorso. La Roma domenicale era infatti tappezzata di manifesti con il simbolo di An e con la scritta “scongeliamo il simbolo, riprendiamoci il futuro”. Al di là delle intenzioni, forse anche polemiche verso Fratelli d’Italia, di chi ha organizzato la massiccia affissione, il tema di affiancare il recupero del simbolo di An alla ricostruzione della destra esiste. Esiste sia per ragioni di marketing – come dimostra Berlusconi riproponendo Forza Italia – sia perché è certamente più facile riaggregare un mondo diviso sotto il tetto della casa del padre che in una nuova casa, anche se il simbolo è ovviamente un dettaglio rispetto all’importanza del progetto politico lanciato da Fratelli d’Italia.

Sempre il fine settimana ha portato altre due notizie che generano condizioni positive alla possibile ricostruzione della destra. La prima è che nei retroscena dei principali quotidiani è venuta fuori la notizia che Silvio Berlusconi sarebbe orientato a non staccare la spina al governo anche nel caso in cui il Pd lo facesse decadere da senatore. Questa è una buona notizia non tanto perché prolunga la vita ad un governo che non si sta distinguendo per incisività, ma perché il progetto “Officina per l’Italia” ha bisogno di tempo ed una crisi immediata con conseguente ricorso alle urne avrebbe ucciso il “bimbo” in culla. La seconda notizia positiva è l’imminente lancio (o rilancio) di Forza Italia, la cui campagna di marketing imporrà alla destra di dare dei segnali di risposta, considerato che i milioni di italiani che hanno votato Alleanza Nazionale difficilmente si ritroveranno felici e politicamente attivi sotto le bandiere di Forza Italia.

Qualcosa si muove, quindi, e se a destra si sarà capaci di superare le questioni personali e i dissidi politici del passato si aprirà una nuova stagione, che col tempo potrebbe essere anche più gloriosa di quella passata.

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