A Roma la disperazione diventa violenza, ma Marino prende tempo e non dà risposte
Appena tre giorni fa Ignazio Marino aveva incontrato i movimenti per la casa. «Appuntamento deludente», avevano sentenziato, minacciando di «occupare tutto». Ma la crisi che il sindaco di Roma si è trovato di fronte oggi si connota come uno schiaffo ben più forte e ben più drammatico: il direttore dell’Ufficio relazioni con il cittadino del Campidoglio è stato aggredito da un uomo nella sede di Piazza del Campidoglio.
Secondo le prime informazioni, l’aggressore, che è stato immediatamente fermato dai vigili e farebbe parte dei movimenti per la casa, vivrebbe gravi disagi sociali e di salute, ai quali evidentemente ha ritenuto che non venissero date risposte adeguate. «La prossima volta – avrebbe detto l’uomo, stando alle testimonianze – prendo la pistola e vi ammazzo».
Marino ha immediatamente espresso una condanna molto ferma: «Certamente si capisce la disperazione, che però non può mai giustificare atti di violenza», ha detto il sindaco, prendendo però tempo sulle possibili risposte da dare alle situazioni di esasperazione di questo e di molti altri romani. «Attendiamo gli accertamenti che sta conducendo la polizia di Stato per capire cosa abbia spinto questa persona agli atti vandalici che abbiamo visto all’interno dell’Ufficio relazioni», ha precisato.
Ma proprio il fatto di non avere idea delle risposte da dare all’emergenza abitativa è stato alla base della minaccia dei movimenti di dare vita a una nuova stagione di occupazioni. «Questa maggioranza e questa giunta non hanno ancora capito quanto è profonda l’emergenza abitativa a Roma», aveva spiegato il portavoce Paolo Divetta, subito dopo l’incontro in Campidoglio, aggiungendo che «Marino è un sindaco troppo distante dai problemi della città».