Altro che fiore all’occhiello, nell’era Marino la stazione Tiburtina diventa territorio di degrado e delinquenza
È costata 330 milioni di euro e nella Capitale del prossimo futuro dovrebbe diventare il principale snodo ferroviario cittadino e, quindi, la porta d’accesso alla Capitale, il suo primo biglietto da visita. Ma la Stazione Tiburtina, per come è oggi, rischia di essere l’esatto opposto del fiore all’occhiello che si vorrebbe: le condizioni della zona sono di assoluto degrado, segnate da un’incuria e una disattenzione delle amministrazioni municipale e comunale che i romani e i turisti non meritano. A lanciare l’allarme stamattina è stata una manifestazione degli esponenti del circolo del Pdl “Tony Augello”, che da anni fanno politica sul territorio e che spiegano come la situazione sia precipitata drammaticamente con l’arrivo in Campidoglio della giunta Marino.
«Stazione Tiburtina: vergogna di Roma!» si leggeva sullo striscione affisso sulle protezioni della tangenziale nel corso della protesta, che è stata realizzata per denunciare che «le nuove amministrazioni municipale e capitolina, con la loro finta politica di tolleranza e il loro buonismo, non garantiscono più controlli e, dove servono, sgomberi, condannando i residenti a vivere nel degrado e nell’insicurezza». A parlare sono i responsabili del circolo, Gianni Del Prete e Holljwer Paolo, che ricordano anche come negli anni scorsi la situazione fosse diversa grazie a una sinergia tra abitanti del quartiere, militanti e rappresentanti politici del territorio e Campidoglio. «Da anni – raccontano – ci battiamo per mantenere la zona in una situazione decorosa, riuscendo anche a ottenere dei risultati. Grazie al lavoro congiunto tra associazione dei residenti, Municipio e giunta Alemanno, abbiamo ottenuto sia diversi sgomberi di insediamenti abusivi sia un maggiore controllo della zona con la presenza di un posto fisso di polizia, a cui invece la precedente giunta di centrosinistra aveva detto no».
Quale sia la situazione attuale, invece, lo spiega nel dettaglio il responsabile giovanile del circolo, Massimiliano Moscatelli, che grazie a una politica di ascolto dei cittadini e a una presenza costante sul territorio raccoglie gli umori, o meglio i malumori, di chi nella zona della Stazione Tiburtina ci vive ogni giorno. «Ormai borseggiatori, tossicodipendenti e nuclei di rom – chiarisce Moscatelli – hanno eletto questa zona a loro quartier generale e i cittadini che ci vivono hanno paura non solo di tornare a casa la sera, ma anche di girare di giorno». Una fotografia che a maggior ragione preoccupa pensando ai turisti, che rischiano di essere bersaglio ancora più facile di questa micro criminalità diffusa, con tutto quello che questo comporta per la Capitale in termini di immagine e indotto. Per questo i rappresentanti del circolo “Tony Augello” del Pdl invitano «il Municipio e il sindaco a prendere atto al più presto delle indegne condizioni della zona e a garantirne la sicurezza, mettendo da parte la finta politica buonista e dell’apparenza e tornando a occuparsi dei problemi seri che affliggono il territorio».