Decadenza di Berlusconi, fratelli-coltelli nel fronte del voto palese: il Pd teme «qualche dispetto»
Convocata per oggi alle 15, la Giunta per il regolamento di Palazzo Madama potrebbe non avere il tempo di dire la parola definitiva sul voto palese o segreto per la decadenza di Silvio Berlusconi. L’aula è impegnata nella discussione sul decreto sulla Pubblica amministrazione, che scade domani. La discussione, iniziata nella mattinata, è stata aggiornata alle 16.30, riducendo così a un’ora e mezzo soltanto il tempo a disposizione della Giunta. Una finestra che rischia di essere troppo stretta per decidere una partita cruciale non solo per il Cavaliere, ma anche per la maggioranza e, in fin dei conti, per tutti i partiti. Per il voto segreto si stanno battendo Pdl, Lega, Gal e Svp, mentre per il voto palese si schierano Pd, Ms5, Sel e Sc, ma in questo secondo fronte le posizioni sono meno compatte di quanto sembri. Anche oggi, per esempio, la montiana Linda Lanzillotta ha ribadito che voterà «secondo coscienza», ovvero che potrebbe sostenere il voto segreto, nonostante in un’intervista a Repubblica il capogruppo uscente Gianluca Susta abbia che «Scelta civica si esprimerà per la trasparenza».
Il caso della Lanzillotta è uno di quei classici esempi in cui uno non vale affatto uno. I senatori in giunta sono 13, sei per il voto segreto, sei per quello palese. Pietro Grasso, il presidente, non voterà e quindi il risultato potrebbe essere deciso da quella singola senatrice. A patto, però, che tutto vada liscio nello schieramento del voto palese dove le ostilità politiche rischiano di prendere il sopravvento perfino rispetto all’anti-berlusconismo. «Non escludo che a qualcuno potrebbe venire in mente di mettere in difficoltà il Pd», ha detto oggi la vicepresidente della giunta Stefania Pezzopane. «Il Pd ha mantenuto una linearità importante e straordinaria, apprezzata molto dal nostro elettorato. Potrebbe esserci qualche dispetto. Ma non so in che forma potrebbe accadere, né in che numeri», ha aggiunto la Pezzopane, spiegando che il voto sulla decadenza di Berlusconi si terrà in aula intorno alla metà di novembre.