Dell’amnistia e dell’indulto non se ne farà niente. Non lo consente il “clima”, mentre i partiti se ne fregano

16 Ott 2013 11:16 - di Gennaro Malgieri

Potete  scommetterci: non si farà né l’indulto, né l’amnistia. Non basta nobilmente “lanciare” l’idea, come ha fatto il capo dello Stato davanti alla devastante situazione carceraria: c’è bisogno che ci sia il “clima” tra le forze politiche e nel Paese perché provvedimenti di clemenza di non marginale importanza possano essere attuati. In Italia manca la “materia prima”, come constatiamo, desolatamente, ogni giorno.

Le forze politiche litigano forsennatamente sulla questione vuoi perché non condividono “ideologicamente” la proposta di Napolitano, vuoi perché animati da un retro-pensiero che non sappiamo se più ridicolo o scellerato: della clemenza beneficerebbe, secondo qualcuno, il solito Berlusconi il cui destino  dovrebbe essere quello di marcire in galera fino alla fine dei suoi giorni. Ed è per questo, infatti, che alcune forze politiche si oppongono a ciò che finora non era mai stato messo in discussione: il voto segreto per ciò che riguarda la restrizione della libertà personale di un parlamentare. E la decadenza – checché ne dicano pseudo-giuristi arruolati dal giustizialismo populista e post-comunista – rientra proprio in questa fattispecie, non tanto per l’espulsione dal Parlamento, quanto per le conseguenze che ne derivano nell’espletamento dei diritti politici, a prescindere dall’inevitabile interdizione dai pubblici uffici.

A parte il fatto che per varare un provvedimento di clemenza occorrono, come prescrive la Costituzione,  i due terzi del Parlamento – è più facile scalare l’Everest di questi tempi che ottenere una maggioranza del genere – , è necessario pure considerare che l’aperto scontro tra le forze politiche, a cominciare da quelle che compongono la maggioranza che sostiene il governo, impedisce di definire limiti e portata della legge che dovrebbe varare l’indulto e l’amnistia. Ma ce li vedete Pd e Pdl andare a braccetto nell’ individuazione dei reati da amnistiare e sulle pene da far ricadere sotto l’indulto? Fantascienza.

C’è un altro ostacolo, probabilmente ancor più insormontabile, che impedisce il varo del provvedimento di clemenza: l’ostilità dei cittadini. Chi si vorrà mettersi contro il 71% degli italiani, secondo il sondaggio pubblicato dal Corriere della sera, che non vogliono sentir parlare di aprire le porte delle carceri a condannati anche a pene modeste e che non dovrebbero, almeno teoricamente, destare allarme sociale? Con i tempi che corrono, la delinquenza che dilaga, il permissivismo è un lusso che secondo la maggior parte dei nostri connazionali non ci possiamo assolutamente permettere. E’ curioso che  tra chi vota Pd sia più diffuso il sentimento di repulsione verso una misura che molti giudicano umanitaria e, per tanti versi lo è considerando lo stato delle carceri: ben il 67% , mentre tra gli elettori del Pdl, che ci sia di mezzo o meno Berlusconi, il 63% è ostile, per non dire che la quasi totalità degli elettori delM5S è fermamente contrario, come lo sono pure i leghisti.

Resta il problema dell’affollamento carcerario, una vergogna in Europa. Ma ci si chiede: dovevamo arrivare a questo punto perché il problema diventasse una vera e propria emergenza umanitaria? Il solito interrogativo, insomma, che poniamo soltanto retoricamente. Se ci fosse un governo in grado di decidere, fregandosene di polemiche e contrasti parlamentari, farebbe il minimo: dislocherebbe in strutture militari dismesse i detenuti meno pericolosi e a fine pena, mentre avvierebbe un profondo risanamento delle strutture esistenti, ricostruendo quelle abbandonate e costruendone altre più civili, meno faraoniche ed un po’ più umane. Questione si soldi? Non ci si può fermare di fronte a questa endemica penuria. Diversamente dovrebbe chiudere tutto o quasi, dichiarare fallimento insomma. Ma se la spesa improduttiva venisse eliminata… Già, siamo alle solite. E magari ci sentiamo rispondere che per pagare oltre quaranta miliardi all’anno al fine di pareggiare il bilancio, grazie al cervellotico e pazzesco fiscal compact approvato due anni fa, dobbiamo economizzare  tutto a cominciare dalla cancelleria degli uffici pubblici. Ma sulla pelle degli esseri umani quali economie si potranno fare?

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