Diffuso il video di Priebke: «I comunisti volevano la rappresaglia»
Non mancherà di provocare accese discussioni il video–testamento di Erich Priebke registrato poco prima la sua morte e diffuso dal suo legale Paolo Giachini. A proposito di via Rasella, l’ex capitano delle SS afferma che «il Gap, i comunisti italiani, fecero l’attentato contro compagnia polizia tedesca, erano uomini dell’Alto Adige, dunque italiani. Sapevano che dopo l’attentato viene la rappresaglia». «Kesserling – continua Priebke – aveva messo l’avviso che la rappresaglia seguiva gli attentati. Loro fecero ciò a proposito perchè pensavano che la rappresaglia poteva provocare una rivoluzione della popolazione». Nel video, che si intitola Guai ai vinti, l’ex ufficiale nazista dichiara inoltre che «l’esecuzione fu terribile ma fu impossibile dire no». E così prosegue: Schutz, l’organizzatore della rappresaglia, disse che «è un ordine di Hitler, chi non lo vuole fare è meglio si metta dalla parte delle vittime e verrà fucilato». Nel video è anche presentato un brano della deposizione di Priebke al processo del 1996, quando l’ex SS affermò: «Come credente non ho mai dimenticato questo tragico fatto. Per me l’ordine di partecipare all’azione fu una grande tragedia intima. Penso ai morti con venerazione e mi sento unito ai vivi nel loro dolore». L’avvocato Giachini ha anche affermato che Priebke incontrò in forma privata i parenti di alcuni caduti delle Fosse Ardeatine. Ma Giulia Spizzichino, ebrea di 86 anni con alle spalle una famiglia sterminata ad Auschwitz e alle Fosse Ardeatine, ha smentito con decisione quanto affermato dal legale dell’ex SS:«Giammai nella vita. Non è mai successo. È una balla grossa quanto una casa».