È morto Zuzzurro, l’irresistibile ingenuo in coppia con Gaspare nel mitico “Drive in”
Arriva da un social network, con un post dell’amico inseparabile, del compagno d’avventura artistica oltre che cognato, Nino Formicola, in arte Gaspare, la notizia che Zuzzurro non c’è più: Andrea Brambilla, 67 anni, l’ingenuo e casinista della celebre coppia comica, si è spento ieri sera all’Istituto dei tumori di via Venezian a Milano, dove era ricoverato dallo scorso 7 ottobre per un tumore ai polmoni contro cui stava combattendo da tempo. «Gli avevano diagnosticato il male in febbraio», ha spiegato Formicola. «Lui ha affrontato la malattia con grande piglio ed energia. Devo essere onesto, pensavo di essere preparato, ma non è così». E non potrebbe essere diversamente del resto: tra qualche mese i due avrebbero festeggiato i quarant’anni di amicizia e un lungo sodalizio spettacolare, capace di superare – in nome di un forte legame affettivo prima ancora che di un indiscutibile affiatamento professionale – alti e bassi del successo alternatisi fisiologicamente nel corso di una lunga carriera. Una carriera cominciata con l’esordio televisivo del 1978 nella trasmissione Rai Non stop che, al di là dei riscontri del pubblico televisivo registrati all’epoca della sua messa in onda, avrebbe rivelato nel corso del tempo il valore aggiunto di un interessante laboratorio mediatico, fucina di talenti in erba poi accreditatisi, di conferma in conferma, come i cavalli di razza della nostra scuderia di autori e attori comici. Non è un caso allora se, appena l’anno dopo, nel ’79, Barambilla e Formicola debuttano nelle vesti dello sprovveduto commissario Zuzzurro e del suo fido – e supponente – assistente Gaspare, nel programma La sberla: i tempi sono maturi, e l’affermazione definitiva del loro talento cabarettistico e della riuscita alchimia istrionica tra i loro due personaggi arriva sulla ribalta televisiva di Drive in, storico varietà firmato Antonio Ricci, in cui i due attori hanno partecipato dapprima in qualità di ospiti, e in seguito entrando nel cast fisso del programma. Siglando, negli opulenti ed edonistici anni Ottanta, e nella cornice di uno show che avrebbe rivoluzionato la grammatica del varietà televisivo, di battuta in battuta, di sketch in sketch, l’affermazione di un umorismo garbato, capace di puntare sui tempi comici, calambour linguistici e trovate surreali, supportate dall’eterno gioco di sudditanza e rivincita tra l’ingenuo e il furbo, tra l’allievo e il maestro, tra lo Sherlock e il Watson di turno, che nel caso di Gaspare e Zuzzurro, agivano a ruoli ribaltati. Un sodalizio comico, il loro, che è stato sempre e comunque il protagonista assoluto delle loro performance, sia teatrali che televisive, sia che vestissero i panni di Gaspare e Zuzzurro, sia che portassero a teatro una commedia di Neil Simon come Andy e Norman, (riproposta anche nel ’91 su Iralia 1). Un’attività e una propositività artistica, la loro, tipica solo delle coppie istrioniche più riuscite, fermate dalla malattia di Andrea Brambilla, e su cui oggi cala il sipario per sempre.