Grandi manovre a destra: Alemanno e Meloni in “Officina”. Storace vuole prendersi il simbolo di An
Dopo la brutta sconfitta subìta a Roma l’ex sindaco Gianni Alemanno rimette insieme le sue “truppe” sotto lo slogan “Prima l’Italia”: il debutto c’è stato ieri al cinema Adriano, dove Alemanno, dinanzi a un nutrito numero di sostenitori, ha tracciato le linee di una destra “identitaria” (aggettivo che è sempre stato il suo cavallo di battaglia): “Per rigenerare il Paese è necessaria una cultura dell’identità, della sovranità della competitività e della solidarietà, capace di dettare un’agenda di decisioni politiche inedite e di riforme strutturali rigorose, per tagliare i tanti nodi che oggi strangolano l’Italia”.
Con la neonata “Prima l’Italia” Alemanno tende la mano ai “cugini” di Fdi (Meloni-La Russa-Crosetto, che sono intervenuti alla convention) e arruola “Idee più Popolari”, il gruppo dell’ex Dc Ciocchetti. L’obiettivo? Quello di contribuire alla piattaforma programmatica del “nuovo contenitore” della destra che dovrà nascere a breve e che dovrà essere alternativo al Pdl. Un soggetto che potrà decollare solo se – come avverte La Russa – sarà messo da parte ogni “settarismo”. Un obiettivo condiviso da Giorgia Meloni che ha ricordato il laboratorio Officina per l’Italia lanciato ad Atreju. Un laboratorio che guarda agli “esuli” del centrodestra e che possiede un bagaglio di parole d’ordine tipico delle destre critiche verso la politica monetaria della Germania. Non a caso alcuni giornali hanno parlato di Giorgia Meloni come della “Marine Le Pen italiana”. Meloni apprezza i toni decisionisti della leader del Fn (“Non possiamo permetterci il lusso di essere moderati”) ma sulla tentazione di uscita dall’euro il suo è un no netto e chiaro.
Officina per l’Italia presenterà il suo programma il 9 novembre, anniversario della caduta del Muro. Un appuntamento propedeutico al congresso di gennaio fondativo del nuovo soggetto del centrodestra. Ma nello stesso giorno, e probabilmente non a caso, Francesco Storace ha scelto di chiamare a raccolta i nostalgici di Alleanza nazionale con l’intento di riprendersi il simbolo del partito che fu di Gianfranco Fini. Il convegno è all’hotel Parco dei Principi con un titolo che non lascia dubbi: “Rimettiamo in campo An”. E anche da quelle parti si guarda al “ciclone Le Pen” come modello da imitare.