Grillo rinuncia alla “piattaforma”: «Siamo già democratici così». E stavolta lo criticano anche i suoi
La democrazia partecipativa? Può attendere. Per Beppe Grillo il suo Movimento è sufficientemente democratico così e chi osa mettere in dubbio trasparenza e rappresentatività dei clic del suo blog è un venduto berlusconiano o del “pdmenoelle”. Ha scelto un giorno insolito il blogger genovese per fare il punto sulla sua piattaforma. Nella mattina in cui la politica si ferma per la sciagura di Lampedusa e all’indomani dalla fiducia al governo Letta, Grillo ha preferito pubblicare un “post” molto criticato dagli stessi iscritti al blog. Nell’intervento spiega che il “portale”, la “piattaforma” e la “democrazia diretta” esistono già, ma sono i giornalisti di regime che non se ne sono mai accorti. «Il Sistema Operativo del MoVimento 5 Stelle è in costruzione da due anni. Ad oggi sono quasi 90.000 gli iscritti certificati nel data base, quasi raddoppiati in un anno. Le applicazioni on line disponibili e gratuite (non dovete pagare due euro ogni volta che votate)». Con quest’ultimo riferimento alle primarie del Partito democratico.
La risposta della base (alle 14 erano pubblicati 116 commenti) non si è fatta attendere ed è stata (a sorpresa) molto critica nei confronti di Grillo. Molto perplesso Tiziano da Roma: «Un po’ come i carri-armati di quel tizio, che facevano sempre lo stesso giro per dare l’impressione che erano molti di più di quelli che si pensava. C’è molto da fare, c’è moltissimo da lavorare su questo fronte, e non può certamente essere chiamato un portale, nè una piattaforma interattiva quella attuale. Perciò, datevi da fare seriamente, utilizzando, se necessario, anche una parte dei soldi ai quali i Parlamentari rinunciano». Ancora più duro Luca M. di Rho: «Un post così è scritto malissimo e non aiuta. Ovvio che i giornalai adesso ci ricameranno sopra. ;a porca miserai,si devo fare questi errori comunicativi?
«Togliete sto POST …. tanto oramai il danno è fatto… ma chi è quel pirla che l’ha postato!. Anch’io aspetto la piattaforma e mi secca pensare certe cose ma i problemi sono altri, dobbiamo mandarli a casa tutti» (Tiziano F.) Un utente molto critico con il blogger interpreta in questi termini il post: «Traduzione dal gergo di Grillo alla lingua italiano: «Cari sudditi, non mi rompete più le palle con questa cazzo di piattaforma! Io sono il capo supremo, il partito è mio, il blog idem, per cui decido io quando sarà il momento per rilasciare una nuova piattaforma, e cioè mai!». E un altro ancora: «Che cos’è? Una piattaforma? Un portale? No, è una presa per i fondelli». Mentre Filippo Zordan mette il dito nella piaga: «Quel che non mi spiego è come sia possibile che nel 2008 abbiate raccolto 1.300.000 firme in un giorno mentre in due anni siate arrivati a certificare 90.000 iscritti con un sistema informatizzato che dovrebbe essere il vostro cavallo di battaglia. Dal mio punto di vista è un vero e proprio fallimento, altro che vanto». Ancora più sprezzante Cristiano A. «Non sono un orbo, forse scemo, il voto l’ho dato al M5S. Ma mi sono sentito preso per il culo in primis da questa Piattaforma Godot , proprio perché ho dato il mio voto per certe cose».