I “vicini di casa” di Napolitano in corteo contro il sindaco: «Smog, traffico, declino, è l’effetto Marino»
«Il caos traffico, il declino, il degrado, l’illegalità, la contraffazione cinese, tutto condito da una tensione sociale che ormai da mesi attanaglia i Rioni Esquilino e Monti». È un lungo elenco di lagnanze quello del gruppo di manifestanti (numerosi provenienti dal quartiere Monti, dove ha la residenza da anni il presidente Giorgio Napolitano) che si è riunito in piazza Iside, a due passi da via Labicana, per protestare contro i disagi derivanti dal nuovo piano di viabilità nell’ambito del progetto di pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali. Sotto la pioggia uno dei promotori, Marco Veloccia, presidente del Comitato Labicana Celio, ha ribadito la richiesta «al sindaco Marino di annullare questo progetto che sta provocando troppi danni alla comunità». Il cattivo tempo che ha colpito la Capitale ha dissuaso molti dal partecipare, così da indurre Veloccia, consigliere municipale uscente del Pdl, a fare una ramanzina agli assenti: «Ringrazio tutti quelli che sono qui, un po’ meno ringrazio le persone che sarebbero dovute venire e non sono venute, poi non si lamentassero. La proposta che oggi offriamo su un piatto d’argento al sindaco Marino – ha aggiunto Veloccia intervistato – è questa: il doppio senso di marcia su via Nicola Salvi e via degli Annibaldi, in modo da recuperare la viabilità e al contempo pedonalizzare i Fori«. Un’altra manifestante gli fa eco: «Marino ci deve ascoltare». Anche la presidente dell’associazione Via Merulana per l’Esquilino, Luciana Gasparini, afferma: «Faccio un appello a Marino, ci riceva. Riceva i residenti per parlare e confrontarci». Dietro lo striscione d’apertura: «Smog, traffico, declino, caos. Ecco l’effetto Marino. No alla finta pedonalizzazione», hanno sfilato undici tra associazioni e comitati. «Cemento, caos, declino. Guarda che hai fatto sindaco Marino», recita un cartello esposto da un manifestante. I cittadini si sono fermati formando un circolo all’incrocio tra via Merulana, viale Manzoni e via Labicana. Gasparini ha spiegato: «Ci troviamo in una strada altamente pericolosa, dopo la pedonalizzazione dei Fori: tra via Merulana e via Labicana c’è un “tappo” che a volte inizia addirittura dal Teatro Brancaccio, con ripercussioni fino alla Stazione Termini». Alessandra Catitti, della stessa associazione, le fa eco: «Il traffico che da Santa Maria Maggiore scende su via Merulana è lento, stagnante, bloccato. Invece sulle due corsie a salire verso San Giovanni le macchine verso troppo veloci, non si fermano più alle strisce pedonali e la nuova corsia è diventata di fatto una corsia di sorpasso. In più è aumentato lo smog e l’inquinamento acustico alle stelle». Conseguenza che era prevedibile per qualsiasi romano, non certo per un chirurgo genovese che ha vissuto negli Stati Uniti e che si illude di risolvere le cose andando in bicicletta.