Il Csm “perdona” anche il giudice Esposito, quello che “anticipò” le motivazioni della Cassazione contro Berlusconi
Dopo l’intervista al Mattino e le polemiche che ne scaturino, il caso del giudice Antonio Esposito va verso l’archiviazione. Una decisione formale ancora non c’è, ma c’è un orientamento ed è unanime: la Prima commissione del Csm pensa di chiudere con l’archiviazione il fascicolo, aperto in pieno agosto e su richiesta dei membri laici del Pdl, sul magistrato della Cassazione che ha reso definitiva la condanna di Silvio Berlusconi. Il concetto clou dell’intervista (Berlusconi è stato condannato perché sapeva, non perché non poteva non sapere), poi smentito dal diretto interessato provocò un pandemonio: il Pdl e gli avvocati del Cav accusarono il magistrato di aver anticipato le motivazioni della sentenza prima del loro deposito, ventilando che questo potesse inficiare la stessa condanna. Una tesi che fu respinta dal primo presidente della Cassazione Giorgio Santacroce e dal presidente dell’Associazione nazionale magistrati Rodolfo Sabelli, che però bollarono come “inopportuna” quell’intervista (sulla quale poi avviarono accertamenti anche il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri e il procuratore generale della Cassazione Gianfranco Ciani, titolari dell’azione disciplinare nei confronti dei magistrati). Quella che si prepara al Csm non è una piena “assoluzione” di Esposito, visto che a Palazzo dei Marescialli anche tra i componenti togati è diffuso il giudizio di inopportunità su quell’intervista. Il punto è – come ha spiegato ai colleghi il relatore Mariano Sciacca, avanzando la proposta di archiviazione – che la condotta di Esposito sarebbe nel suo complesso valutabile dal punto di vista disciplinare: per questo non ci sarebbero i margini per un intervento di Palazzo dei Marescialli con l’unico strumento a disposizione dei consiglieri, l’avvio di una procedura di trasferimento d’ufficio per incompatibilità funzionale, che è possibile solo in presenza di un comportamento “incolpevole”, cioè non volontario di un magistrato. Non a caso il Pg della Cassazione, ha avviato, già prima che si muovesse la Prima Commissione, una preistruttoria sulla vicenda; un’indagine che è ormai alle battute finali e al termine della quale Ciani deciderà se avviare nei confronti di Esposito l’azione disciplinare. Si deciderà tutto forse la prossima o tra due settimane, visto che tra fine ottobre e gli inizi di novembre il Csm come di consueto sospenderà la sua attività.